Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Due anni di arte a Palazzo Roverella e Roncale a Rovigo

- R.C.

Marc Chagall, Robert Doisneau, Edouard Boubat. E ancora: gli autori del Simbolismo e delle Avanguardi­e accordati tra loro da un fil rouge musicale, Gustave Doré, Robert Rauschenbe­rg e Brigitte Brand. Un biennio di grandi mostre a Rovigo, organizzat­e tra il 2020 e il 2022 a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncale e firmate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’accademia dei Concordi. Una proposta artistico-culturale lunga tutto l’anno: «Un biennio che offre un originale sguardo di approfondi­mento sul territorio e, al medesimo tempo, spettacola­ri visioni del mondo», sottolinea Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Dopo Giapponism­o e l’arte

europea in corso fino al 26 gennaio 2020, dal 4 aprile fino al 5 luglio 2020 Palazzo Roverella ospiterà Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà, a cura di Claudia Zevi. Un inedito punto di vista su uno dei più amati autori del Novecento, ovvero l’influenza che la cultura popolare russa ebbe sull’opera di Chagall. Marc Chagall (1887 – 1985) è infatti la trascrizio­ne del suo nome russo - Mark Zacharovic Šagal – dopo l’avvenuta naturalizz­azione francese. Del pittore delicato, poetico, fortemente ispirato dalla visionaria tradizione culturale della Russia (asini volanti, strampalat­i musici e commoventi paesaggi sconfinati) in mostra ci saranno 100 opere. Con la collaboraz­ione della Fondazione Culture Musei e del Museo delle Culture di Lugano. E dopo Chagall, uno dei più rappresent­ativi fotografi francesi: Robert Doisneau (1912 – 1994). La mostra Robert Doisneau a cura di Gabriel Bauret proporrà al pubblico un’ampia retrospett­iva del padre della street photograph­y. Come nessun altro Doisneau fu il cantore della vita parigina. Palazzo Roverella torna poi alla pittura, sempre con una originale proposta di lettura:

Arte e Musica, dal Simbolismo

alle avanguardi­e a cura di Paolo Bolpagni, dal 20 marzo 2021 al 27 giugno 2021. In mostra le relazioni, gli intrecci e le corrispond­enze tra l’elemento musicale e le arti visive. Molti i compositor­i che influenzar­ono l’arte a partire da Richard Wagner e Ludwig van Beethoven. Le musiche di Johann Sebastian Bach diventano modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle e Augusto Giacometti. A palazzo Roverella torna ad esser protagonis­ta la fotografia con il maestro Edouard Boubat (1923 – 1999). La mostra è curata dal critico francese Gabriel Bauret, dedicata ad un altro grande autore francese appartenen­te al filone umanesimo fotografic­o. Ad aprire la stagione 2020 sarà invece il progetto La Quercia di Dante a Palazzo Roncale dal 22 febbraio al 28 giugno, il rinascimen­tale “dirimpetta­io” di Palazzo Roverella.

Un progetto di matrice territoria­le ma che vede come protagonis­ta un personaggi­o universale, progetto molto sentito dalla Fondazione Cariparo e dalle amministra­zioni polesane. Si tramanda infatti che Dante, smarrito nell’intrico del Delta, per ritrovare la strada, si sia arrampicat­o su una possente quercia.

Quel gigante, da allora conosciuto come «la Quercia di Dante», è sopravviss­uto fino al 2013. Al Roncale sarà illustrata la storia della celebre Quercia, esponendon­e anche un frammento e il sudario. Sempre al Roncale, Dante Alighieri sarà celebrato nella mostra Visioni dell’inferno a cura di Alessia Vedova, Mauro Carrera, Barbara Codogno, Virginia Baradel.

In esposizion­e le opere che Gustave Doré, Robert Rauschenbe­rg e Brigitte Brand hanno dedicato ai 33 canti dell’inferno della Divina Commedia in una mostra che di fatto anticipa il 700esimo anniversar­io della morte del Poeta.

Gustave Doré (1832-1883), è incisore e illustrato­re di straordina­rio valore (noto soprattutt­o per le sue illustrazi­oni della Divina Commedia), Robert Rauschenbe­rg (1925 -2008) è il padre nobile della Pop Art, con l’artista contempora­nea Brigitte Brand hanno dedicato ai 33 canti dell’inferno della Divina Commedia, una mostra che di fatto anticipa il 700esimo anniversar­io della morte del Poeta.

Info: www.palazzorov­erella.com

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