Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Consvipo, Dall’ara attacca: «Siviero lasci»
Il presidente della Provincia: «Si dimetta». Lo scontro su rilancio o chiusura
Ivan Dall’ara alza il livello dello scontro anche sul Consorzio per lo sviluppo del Polesine (Consvipo), chiedendo le dimissioni di Francesco Siviero, presidente dell’assemblea dei soci-sindaci. Dopo aver riaperto il conflitto sui diritti esclusivi di pesca nelle lagune del Delta, il presidente della Provincia richiama, come socio di maggioranza del Consvipo, Siviero, che è pure consigliere provinciale e primo cittadino di Taglio di Po, a inserire nell’ordine del giorno della prossima assemblea la propria sostituzione alla guida dell’organismo collegiale dei soci dell’ente consortile di programmazione economica, al centro di un dibattito acceso tra rilancio e chiusura.
Una crisi aperta dal mancato versamento dei contributi associativi proprio da parte della Provincia che, detentrice del 45% delle quote, non ha pagato circa 530 mila euro per gli anni 2017 e 2018 e non ha provveduto ai 223 mila dovuti per il 2019. Una difficoltà economica, legata allo svuotamento frutto della riforma Renzi Delrio, che era stata denunciata in primis da Marco Trombini, predecessore di Dall’ara.
Un rebus di difficile soluzione che, in assenza di percorsi condivisi, ha spinto l’ultimo presidente del Consvipo, Guido Pizzamano, a dimettersi a metà novembre, facendo decadere il cda, in cui sedevano anche Francesco Musco e Anna Osti. «Siviero aveva detto che se si fosse dimesso Pizzamano, lui avrebbe fatto altrettanto - incalza Dall’ara - ma questo, puntualmente, non è avvenuto. Lui è stato indicato il 30 agosto del 2018 e la compagine societaria del Consvipo è radicalmente cambiata».
Se l’operazione andasse in porto, Dall’ara potrebbe puntare ad assumere il timone dell’assemblea, facendo leva sull’essere, seppur inadempiente, socio di maggioranza relativa, contando di avere numeri sufficienti. Siviero, intanto, potrebbe decidere di prendere tempo, convocando la riunione, inizialmente ipotizzata per domani, al prossimo lunedì 23 o venerdì 20, giornata di braccio di ferro in consiglio provinciale sulla revoca della proroga dei diritti esclusivi di pesca.