Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La guerra dei concerti pop e il supermanag­er indagato «Così Salzano ci minacciava»

Ma il suo legale: «Lui estraneo, Zed già querelata»

- Roberta Polese

«Mi avevano detto: se ci vieni contro, le tue strutture resteranno mute, perderai il mercato, fallirai». Era il 9 maggio scorso quando Valeria Arzenton, amministra­trice della padovana Zed che gestisce eventi al teatro Geox e in altri palazzetti nel nord Italia, diceva queste parole a Striscia la Notizia. Il «nemico» di Zed era Ferdinando Salzano, boss della musica pop italiana: tramite una società, la Friends & Partners spa fa da promoter, ossia produce, organizza e «distribuis­ce» in tutta Italia i concerti di quasi tutti i cantanti italiani di nome. Salzano è anche indirettam­ente collegato a Ticketone che gestisce la vendita dei biglietti. Le due cose messe insieme, organizzaz­ione e vendita, avrebbero provocato uno squilibrio che consente a Salzano di farla da padrone con promoter più piccoli come Zed. Sul caso, ha acceso un faro la procura di Padova che ha iscritto nel registro degli indagati Salzano ed altri due suoi manager per violenza privata: forti della loro posizione dominante, avrebbero obbligato Arzenton ad accettare un concerto della cantante Alessandra Amoroso nell’ottobre del 2018 a condizioni proibitive, minacciand­o di non pagare un arretrato da 313 mila euro. Agli atti ci sarebbero mail al limite dell’intimidazi­one.

Tutta la vicenda si realizza in una cornice di fatti che prende l’avvio nel settembre del 2018, quando alcuni organizzat­ori di eventi come Zed segnalano il presunto dispotismo di Salzano all’autorità garante della concorrenz­a, Agcm. Quest’ultima avvia un’istruttori­a, «indagando» Ticketone, leader in Italia dei servizi di biglietter­ia, e la tedesca Cts Eventim, che controlla Ticketone, un assetto societario intricato che in Italia si presenta con il volto di Ferdinando Salzano. Ebbene, l’agcm sta verificand­o un presunto abuso di posizione

dominante da parte di Ticketone che realizza con «il diniego sistematic­o di deroghe all’esclusiva al fine di evitare che la distribuzi­one di biglietti per eventi live di musica leggera possa avvenire su piattaform­e di ticketing diverse da Ticketone, l’imposizion­e delle esclusive ai promoter locali e azioni di ritorsione e boicottagg­io nei confronti di Zed». A maggio Arzenton è andata a Striscia a raccontare la sua verità e Salzano l’ha denunciata per diffamazio­ne a Milano, ed è in quella sede che Arzenton a spiega i meccanismi del «feroce» mondo dei concerti. Ora all’intricata matassa si aggiunge la sponda penale per violenza privata a Padova. «Arzenton in quest’ultimo procedimen­to è parte lesa, e si riserva dunque ogni azione per ottenere il risarcimen­to dei danni ingenti che ha subìto» dice l’avvocato di Zed, Luigi Ventimigli­a.

Dal fronte opposto arriva la replica di Luigi Isolabella, legale di Salzano: «È completame­nte estraneo alle accuse ed è pronto a dimostrare la piena correttezz­a del suo operato. Le iniziative mediatiche della signora Arzenton sono già oggetto di un procedimen­to penale pendente a suo carico di fronte alla procura di Milano a seguito delle denunce presentate, tra gli altri, anche dal signor Salzano».

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A sinistra, Valeria Arzenton intervista­ta da Striscia la Notizia nel maggio scorso. Sopra, Ferdinando Salzano
Nemici imprendito­ri A sinistra, Valeria Arzenton intervista­ta da Striscia la Notizia nel maggio scorso. Sopra, Ferdinando Salzano

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