Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Un buco da cinque milioni nei conti di Palazzo Moroni Via alla riscossione forzata delle multe non pagate
Sono ancora tantissimi i padovani, e in generale tutti gli automobilisti che transitano per le arterie cittadine, che hanno il brutto vizio di non pagare le multe comminate loro per il mancato rispetto del codice della strada. Non lo fanno nei termini stabiliti dalla legge. E non lo fanno nemmeno di fronte ai ripetuti solleciti inviati loro da Palazzo Moroni. Tanto che, dando retta a una determina firmata ieri dal comandante della Polizia Municipale, Lorenzo Fontolan, il Comune vanta un credito di ben cinque milioni di euro. E tale cifra, pari a circa 13.700 euro di sanzioni non saldate al giorno, si riferisce soltanto all’anno 2017.
Un ammanco che, adesso, l’amministrazione cittadina ha deciso di recuperare in maniera forzata, spedendo qualcosa come 10 mila cartelle esattoriali ai diretti interessati. Per la cronaca, nei dodici mesi in questione, i vigili urbani hanno elevato 345.711 multe, pari a poco meno di mille al giorno. E la maggior parte di queste ha riguardato il superamento del limite di velocità di 90 chilometri all’ora lungo l’anello delle tangenziali: basti infatti pensare che, solo nel 2017, gli automobilisti «fotografati» dagli autovelox fissi di corso Kennedy, corso Primo Maggio, corso Boston, corso Australia e della Nuova Statale del Santo, sono stati ben 206.518. Tantissime, poi, anche le sanzioni per chi, non autorizzato, ha fatto ingresso nella Ztl del centro storico: in questo caso, i varchi elettronici hanno «pizzicato» 75.040 «furbetti».
Ma tra le migliaia di persone che devono ancora saldare i conti con Palazzo Moroni, ci sono pure alcune di quelle sorprese a circolare con un veicolo non revisionato (sono 3.128 in totale) oppure non coperto da assicurazione (1.371, in questo caso). E poi molte di quelle multate dai T-red per aver attraversato un incrocio col semaforo rosso (complessivamente 2.583) o perché si trovavano alla guida con il telefonino (1.093).
L’ammanco, però, non finisce qui. Nelle casse del Comune, infatti, mancano altri 600 mila euro. Ovvero i soldi, sempre riferiti soltanto al 2017, riguardanti le sanzioni comminate a chi, dai controllori di Busitalia Veneto, è stato «beccato» a viaggiare senza biglietti a bordo dei tram e degli autobus padovani.