Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Gli amici dello scacchista «Lui, una mente sopraffina»
«Massimo Carini? Un grande giocatore e una mente sopraffina». È stato un tam tam continuo di messaggi e di telefonate quello tra gli appassionati padovani di scacchi, sorpresi di venire a conoscenza dell’arresto l’altro ieri da parte della polizia del quarantasettenne accusato di tentata strage per una ripicca verso i dirimpettai. I fatti risalgono a due venerdì fa quando il padovano ha praticato un taglio sul tubo del gas nell’appartamento di via Monte Lungo dove vive da solo e, dopo aver sistemato una candela accesa a terra che doveva servire da innesco, è andato ad Abano a giocare a scacchi. A evitare che la palazzina esplodesse il fiuto di una vicina di casa che ha dato l’allarme sentendo l’odore di gas. «Il sabato pomeriggio lo trascorreva in piazza alle Terme dove si può giocare sui tavolini. È una persona schiva ma molto stimata nell’ambiente», racconta uno dei suoi avversari abituali. Anche al circolo Cortuso, uno dei più noti in città, tutti sono rimasti basiti: «Chissà cosa gli è scattato in testa immagina un socio - non ha mai dato modo di pensare che potesse mettere in atto un gesto simile. Lui ha disputato anche tornei all’estero, in particolare negli Stati Uniti». Dalla Murialdo, l’associazione che ha dato in uso l’appartamento a Carini invece bocche cucite, telefoni staccati e nessuno che abbia voglia di spiegare in che modo l’uomo sia stato selezionato 4 anni fa per usufruire della casa. (a.pist.)