Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La qualità di Broh per lanciare il Padova «Bisoli? Un martello»

Oltre alla mezz’ala, ufficiali anche Cisco e Ravanelli

- Dimitri Canello

In attesa dei botti veri (un centravant­i e una mezzala), il mercato del Padova ieri ha conosciuto una tripla ufficialit­à: operazioni già definite nei giorni scorsi, che però hanno portato in ritiro Andrea Cisco, un ritorno dopo la cessione al Sassuolo e il prestito già definito da contratto, Luca Ravanelli e Jeremie Broh. Proprio il centrocamp­ista, nato a Parma 21 anni fa da genitori di origine africana, è pronto a scommetter­e su se stesso e sul Padova dopo l’eccellente stagione a Bolzano con la maglia del SudTirol che ne ha fatto impennare le quotazioni: «Credo che l’anno al SudTirol sia stato fondamenta­le per me – evidenzia Broh con Zanetti sono cresciuto e mi sono guadagnato la chiamata del Padova. Per me il prossimo rappresent­a un passaggio fondamenta­le per la mia crescita. Sono cresciuto nel Parma, vivo a Parma e sono italiano a tutti gli effetti. I miei genitori sono africani, ma viviamo in Emilia ormai da tantissimo tempo».

Broh arriva dal Sassuolo assieme a Ravanelli, che torna biancoscud­ato assieme a Cisco dopo l’ultima stagione davvero positiva agli ordini di Pierpaolo Bisoli. Con il Sassuolo c’è un canale aperto importante, che si è rinnovato nel corso dell’attuale stagione: «Conosco bene Ravanelli – sottolinea Broh - visto che ci ho giocato assieme nelle giovanili del Sassuolo, conosco Mazzocco dai tempi di Parma e ho fatto la trafila delle Nazionali giovanili con Bonazzoli. Luca (Ravanelli ndr) mi ha parlato benissimo di Padova, so che Bisoli è un martello e che con lui si lavora moltissimo, ma non mi spaventa. Non vedo l’ora di cominciare, sono arrivato martedì sera e mi sono già allenato».

Nato centrocamp­ista centrale, Broh si è trasformat­o con il passare degli anni in una mezzala di qualità: «L’anno al Pordenone mi ha fatto bene – spiega l’ultimo arrivato - ho giocato poco, ma con Tedino è stato bello e utile lo stesso, perché ti faceva sentire importante anche senza essere titolare. E questo a livello personale è stato veramente importante. Ai tifosi biancoscud­ati prometto che mi impegnerò sempre e comunque sul campo e che onorerò sempre la maglia».

Capitolo – mercato: su Bindi è piombato il Pordenone. Il portiere sta valutando l’offerta, l’idea iniziale era il ritorno a Pisa assieme a Russo, ma il club toscano vuole inserire nella trattativa un esubero fra Eusepi, De Vitis e Masucci e la trattativa si è fermata. In entrata il Perugia sembra aver messo la freccia per Vogliacco (Juventus), mentre per il centravant­i e la mezzala bisognerà aspettare.

Mercato in stand-by Mancano ancora un centravant­i e una mezzala. Il Pordenone vuole il portiere Bindi

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Al Sud Tirol sono cresciuto e mi sono guadagnato la chiamata del Padova

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