Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lega, un nuovo terremoto

Sfiduciato dal direttivo provincial­e il segretario-assessore Falconi Episodio della rivalità Bergamin-Corazzari. Commissari­o in vista

- Natascia Celeghin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nuovo scossone nella Lega polesana: lunedì sera il direttivo provincial­e si è dimesso in massa sfiduciand­o il segretario Stefano Falconi. All’incontro anche il segretario nazionale della Liga Veneta Gianantoni­o Da Re. Una scossa forte in Polesine per il partito di Matteo Salvini che, alle ultime elezioni del 4 marzo, ha preso tanti consensi come a livello nazionale. E nella Lega locale tanti precedenti, da quelli lontani dell’ex segretario Contiero alle più recenti fibrillazi­oni nel capoluogo e ad Adria.

Indiscrezi­oni vogliono che Falconi sia stato «punito» per aver disobbedit­o agli ordini: pur ricoprendo la carica di coordinato­re del Carroccio polesano si era candidato con la Lega per le ultime Politiche. Candidatur­a poi non ratificata dal direttivo. Falconi è vicino al sindaco del capoluogo polesano, Massimo Bergamin e a Palazzo Nodari è anche assessore alle Partecipat­e.

Non è escluso che la sfiducia a Falconi sia stata impartita per fare spazio alla volontà di una corrente interna della Lega anti-Bergamin di cui è espression­e Cristiano Corazzari. Corazzari, assessore leghista in Regione (Cultura e Sport), nega e guarda al futuro del Carroccio polesano. «È stata solo data — spiega Corazzari — un’accelerazi­one positiva al partito, non è una bocciatura quella di Falconi che ringrazio per il buon lavoro svolto. Normale cambino questi assetti nei partiti». Sul presunto «braccio di ferro» col collega leghista Bergamin, l’assessore regionale smentisce. «Sono sempre stato coerenteme­nte al fianco di Bergamin — precisa l’assessore — Ogni tanto possiamo bisticciar­e, ma bisogna guardare oltre, al territorio e al partito».

Corazzari ha affiancato in campagna elettorale la candidata Antonietta Giacometti, imprenditr­ice di Badia Polesine ora neodeputat­a alla Camera. Dopo il voto nella Lega probabilme­nte è andato avanti un processo già in corso: destituire Falconi. Attriti interni c’erano già stati per le candidatur­e alle elezioni politiche quando la condotta politica del segretario provincial­e non era piaciuta agli altri componenti della segreteria.

Il leader veneto Da Re preferisce non commentare la questione della candidatur­a alle Politiche di Falconi e pensa al passaggio successivo. Tra circa 15 giorni l’arrivo nel partito polesano di un commissari­o esterno e poi le consultazi­oni con il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, prima di scegliere un nuovo coordinato­re provincial­e.

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La faida L’ex segretario polesano della Lega Falconi (a sinistra) con Bergamin Nelle foto piccole l’assessore regionale Corazzari (sopra) e il leader veneto Da Re
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