Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lega, un nuovo terremoto
Sfiduciato dal direttivo provinciale il segretario-assessore Falconi Episodio della rivalità Bergamin-Corazzari. Commissario in vista
Nuovo scossone nella Lega polesana: lunedì sera il direttivo provinciale si è dimesso in massa sfiduciando il segretario Stefano Falconi. All’incontro anche il segretario nazionale della Liga Veneta Gianantonio Da Re. Una scossa forte in Polesine per il partito di Matteo Salvini che, alle ultime elezioni del 4 marzo, ha preso tanti consensi come a livello nazionale. E nella Lega locale tanti precedenti, da quelli lontani dell’ex segretario Contiero alle più recenti fibrillazioni nel capoluogo e ad Adria.
Indiscrezioni vogliono che Falconi sia stato «punito» per aver disobbedito agli ordini: pur ricoprendo la carica di coordinatore del Carroccio polesano si era candidato con la Lega per le ultime Politiche. Candidatura poi non ratificata dal direttivo. Falconi è vicino al sindaco del capoluogo polesano, Massimo Bergamin e a Palazzo Nodari è anche assessore alle Partecipate.
Non è escluso che la sfiducia a Falconi sia stata impartita per fare spazio alla volontà di una corrente interna della Lega anti-Bergamin di cui è espressione Cristiano Corazzari. Corazzari, assessore leghista in Regione (Cultura e Sport), nega e guarda al futuro del Carroccio polesano. «È stata solo data — spiega Corazzari — un’accelerazione positiva al partito, non è una bocciatura quella di Falconi che ringrazio per il buon lavoro svolto. Normale cambino questi assetti nei partiti». Sul presunto «braccio di ferro» col collega leghista Bergamin, l’assessore regionale smentisce. «Sono sempre stato coerentemente al fianco di Bergamin — precisa l’assessore — Ogni tanto possiamo bisticciare, ma bisogna guardare oltre, al territorio e al partito».
Corazzari ha affiancato in campagna elettorale la candidata Antonietta Giacometti, imprenditrice di Badia Polesine ora neodeputata alla Camera. Dopo il voto nella Lega probabilmente è andato avanti un processo già in corso: destituire Falconi. Attriti interni c’erano già stati per le candidature alle elezioni politiche quando la condotta politica del segretario provinciale non era piaciuta agli altri componenti della segreteria.
Il leader veneto Da Re preferisce non commentare la questione della candidatura alle Politiche di Falconi e pensa al passaggio successivo. Tra circa 15 giorni l’arrivo nel partito polesano di un commissario esterno e poi le consultazioni con il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, prima di scegliere un nuovo coordinatore provinciale.