Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Euganeo tutto nuovo, Giordani oltre il sogno: «Fondi Coni e sponsor»
Nuovo Euganeo, Giordani spera: «Fondi dal Coni e altri sponsor»
Mai come oggi, all’ombra di Sant’Antonio, calcio e politica sono stati così legati. E mai come oggi, in una città che festeggia (moderatamente) il ritorno del pallone in serie B dopo (soli) quattro anni, il club di viale Rocco e l’amministrazione comunale hanno palpitato allo stesso modo per quella maglia storica (108 anni a gennaio scorso) col biancoscudo sul petto. La ragione di questa vicinanza, tangibile non solo per chi frequenta quotidianamente gli uffici di Palazzo Moroni, è presto detta. Il sindaco Sergio Giordani, in carica da dieci mesi tondi a capo di una giunta (civica) di centrosinistra, è stato il presidente dell’ultimo Padova promosso in A nel 1994. E la sua poltroncina, nella tribuna d’onore dell’Euganeo, è sempre la stessa da 24 anni: prima fila a partire dall’alto, a fianco dei banchi riservati ai giornalisti. Ma oltre a Giordani, nella squadra di governo in Municipio, c’è pure l’avvocato Diego Bonavina, assessore allo Sport e all’Avvocatura Civica, centrocampista (e capitano) biancoscudato nella stagione 19992000 (C2) e papà di Gianluca, talentuoso attaccante 19enne della Beretti, fresco di doppietta nel match dei playoff disputato al mitico Appiani.
Insomma, gli elementi per andare d’amore e d’accordo (anche con la tifoseria) ci sarebbero tutti. Eppure la frangia più calda dei supporter biancoscudati, la Tribuna Fattori, non fa
Per il sindaco Sergio Giordani in carica da dieci mesi, il futuro del Padova, quanto a impianto, passa dalla ristrutturazione dell’Euganeo.
Il municipio ha a bilancio 1,2 milioni e ha chiesto un finanziamento di altri due milioni di euro al Coni e al ministero dello Sport, per avvicinare il rettangolo verde agli spalti e costruire una curva a bordo campo.
Per questa scelta, che ha portato a scartare la soluzione del predecessore, Massimo Bitonci, di nuovo Plebiscito, il rapporto con gli ultras non è idilliaco.
mistero di non essere proprio in linea con le idee (non solo politiche) di Giordani e Bonavina. E anche qui la ragione è presto detta. Agli occhi degli ultras la giunta eletta a giugno 2017 ha la colpa di aver interrotto il progetto avviato dall’ex sindaco leghista Massimo Bitonci che prevedeva, con una spesa tra i 3 e i 7 milioni, il completo restyling dello stadio Plebiscito per farne la nuova casa del Padova.
«Se i nuovi amministratori, solo per fare un dispetto a chi c’era prima di loro, non avessero interrotto i lavori – osserva il consigliere del Carroccio, Alain Luciani – oggi avremmo un bellissimo impianto da 12.500 posti, con le tribune attaccate al terreno di gioco, in cui disputare il prossimo campionato di B. Mentre, chissà ancora per quanto tempo, dovremo accontentarci di quell’obbrobrio dell’Euganeo e della sua inutile pista d’atletica». La nuova giunta, invece, ha deciso di impegnarsi proprio nella ristrutturazione dello stadio di viale Rocco, mettendo a bilancio un milione e 200mila euro e chiedendo un finanziamento di altri due milioni al Coni e al ministero dello Sport per avvicinare il rettangolo verde agli spalti e costruire una curva a bordo campo, destinata agli ultras della Fattori. «Sono convinto che, molto presto, otterremo il contributo statale per cominciare a mettere a posto un impianto che, pure a me, non è mai piaciuto – fa sapere Giordani da Israele, dove si trova per alcune cure dermatologiche – Stiamo lavorando in piena sintonia con la società biancoscudata. E sono certo che, grazie al ritorno in B, arriveranno anche alcuni sponsor privati a darci una mano».