Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Borletti Buitoni «Turisti cinesi a Venezia? Troppi, spero vadano altrove»
La prima cosa che ieri ha notato è che il sindaco Luigi Brugnaro non l’ha salutata, «una cosa che mi ha molto divertito», ha detto la sottosegretaria del Ministero per il Turismo Ilaria Borletti Buitoni che però, all’ultimo appuntamento dell’inaugurazione dell’Anno del turismo Italia-Cina a Ca’ Vendramin Calergi, non ha porto l’altra guancia, «penso che non sia un buon presupposto per future azioni comuni». Borletti Buitoni e Brugnaro, in passato, hanno avuto qualche scaramuccia sul turismo e oggi la sottosegretaria non condivide l’entusiasmo del sindaco per l’arrivo di ulteriori turisti in città. «Speriamo che non sia Venezia la meta preferita di altri 50 milioni di cinesi perché altrimenti tra poco ce la scordiamo», ha detto Borletti Buitoni. Nulla, invece, da eccepire sulla Via della seta (tema del seminario di ieri), «ha connotazioni commerciali, infrastrutturali, questo mi pare fantastico», ha precisato. Restano tuttavia i problemi di sovraffollamento. «So che il sindaco ha in mente alcune iniziative di gestione dei flussi vedremo quando le farà che effetto avranno - ha continuato -. Vanno messi in campo tutti gli sforzi per non fare della laguna una specie di Disneyland, serve una politica di medio e lungo termine promuovendo visite in bassa stagione e puntando su itinerari diversificati». Nel congedarsi, la sottosegretaria ha lanciato un’ultima stoccata a Brugnaro, «dice che Venezia non è solo la città storica, ma c’è qualcosa della Venezia metropolitana sostituibile alla città storica?». A distanza la risposta dell’assessore al Turismo Paola Mar: «Stiamo costruendo la control room per la gestione dei flussi, l’obiettivo è diversificare gli itinerari». Il sindaco, invece, non ha commentato le parole di Borletti Buitoni, il suo intervento è stato caratterizzato da un video in cui, più che San Marco, campi e calli, il focus erano Marghera, aeroporto, tutto ciò che è altro dal centro storico: «La nostra città - ha detto il sindaco - è officina della contemporaneità».
Venezia sta raggiungendo un punto di non ritorno, i turisti vanno gestiti