Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Contenzioso sulle piscine, Comune verso l’uscita Bergamin: «Pagheremo solo 2,3 milioni di euro»
Il sindaco: intesa Veneto Nuoto-Banca Unipol. Si rischiava di spendere 7,5 milioni in più
Polo natatorio, in Comune sembra a portata di mano la soluzione della vicenda con una spesa di 2,303 milioni di euro per chiudere ogni contenzioso.
In soldoni, circa 7,5 milioni di euro in meno rispetto all’ipotesi peggiore per Palazzo Nodari, stimata attorno ai 10 milioni di euro, di cui 1,4 frutto del lodo Baldetti (definito in conciliazione per ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine di Porta Adige) e 8,5 milioni derivanti dalla convenzione (siglata nel 2006 ai tempi della giunta di Paolo Avezzù per 25 anni, terminati i quali l’impianto tornerà alla municipalità) tra privati e Comune, con quest’ultimo chiamato a surrogare le obbligazioni attive e passive della società nei confronti di Unipol, la banca finanziatrice del mutuo collegato al project financing per la realizzazione dell’impianto.
L’epilogo favorevole è stato annunciato da Massimo Bergamin, dopo aver ricevuto una lettera dal gestore «Veneto Nuoto» che comunica l’intesa raggiunta con l’istituto di credito. «Unipol Banca — dice il sindaco — ha accettato il percorso che vedrà uscire di scena il Comune di Rovigo dalla responsabilità in solido verso terzi, con la cancellazione della surroga prevista dalla convenzione. Si è così evitato il rischio di ulteriori importanti esborsi da parte del Comune, che avrebbero creato seri problemi al bilancio dell’amministrazione». I soldi impegnati non intaccheranno la spesa corrente d’esercizio e saranno interamente coperti con le somme versate da «Acquevenete» per liquidare i crediti dovuti da «Polesine Acque» a Palazzo Nodari. Nello specifico, nei 2,3 milioni di euro andrebbero conteggiati il milione e 400 mila euro del lodo Baldetti, 300 mila di costi di bonifica (già sostenuti dai privati) dell’area delle vecchie piscine di viale Porta Adige, circa 600 mila di spese connesse al mutuo.
Insieme allo svincolo dalla clausola «capestro», il Comune riacquisirà il possesso di ciò che resta della vecchia area Baldetti di viale Porta Adige, la parte cioè non occupata dal nuovo supermercato «Interspar» sorto dove un tempo c’erano le piscine. «Per febbraio — riprende Bergamin — porto la questione in consiglio comunale, per chiudere positivamente il percorso».
Intanto «Veneto Nuoto» dovrà perfezionare la cessione delle quote al privato sulla cui identità viene mantenuto riserbo (non dovrebbe essere, comunque, la municipalizzata Asm Spa, ipotesi circolata nei mesi scorsi), ma sulla cui solidità ci sarebbero pochi dubbi, almeno da parte dell’istituto di credito. «La cosa fondamentale che segna un avvenimento storico per il Comune e per la città — conclude il sindaco — è che l’amministrazione è fuori da ogni responsabilità».