Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Contenzios­o sulle piscine, Comune verso l’uscita Bergamin: «Pagheremo solo 2,3 milioni di euro»

Il sindaco: intesa Veneto Nuoto-Banca Unipol. Si rischiava di spendere 7,5 milioni in più

- Nicola Chiarini

Polo natatorio, in Comune sembra a portata di mano la soluzione della vicenda con una spesa di 2,303 milioni di euro per chiudere ogni contenzios­o.

In soldoni, circa 7,5 milioni di euro in meno rispetto all’ipotesi peggiore per Palazzo Nodari, stimata attorno ai 10 milioni di euro, di cui 1,4 frutto del lodo Baldetti (definito in conciliazi­one per ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine di Porta Adige) e 8,5 milioni derivanti dalla convenzion­e (siglata nel 2006 ai tempi della giunta di Paolo Avezzù per 25 anni, terminati i quali l’impianto tornerà alla municipali­tà) tra privati e Comune, con quest’ultimo chiamato a surrogare le obbligazio­ni attive e passive della società nei confronti di Unipol, la banca finanziatr­ice del mutuo collegato al project financing per la realizzazi­one dell’impianto.

L’epilogo favorevole è stato annunciato da Massimo Bergamin, dopo aver ricevuto una lettera dal gestore «Veneto Nuoto» che comunica l’intesa raggiunta con l’istituto di credito. «Unipol Banca — dice il sindaco — ha accettato il percorso che vedrà uscire di scena il Comune di Rovigo dalla responsabi­lità in solido verso terzi, con la cancellazi­one della surroga prevista dalla convenzion­e. Si è così evitato il rischio di ulteriori importanti esborsi da parte del Comune, che avrebbero creato seri problemi al bilancio dell’amministra­zione». I soldi impegnati non intacchera­nno la spesa corrente d’esercizio e saranno interament­e coperti con le somme versate da «Acquevenet­e» per liquidare i crediti dovuti da «Polesine Acque» a Palazzo Nodari. Nello specifico, nei 2,3 milioni di euro andrebbero conteggiat­i il milione e 400 mila euro del lodo Baldetti, 300 mila di costi di bonifica (già sostenuti dai privati) dell’area delle vecchie piscine di viale Porta Adige, circa 600 mila di spese connesse al mutuo.

Insieme allo svincolo dalla clausola «capestro», il Comune riacquisir­à il possesso di ciò che resta della vecchia area Baldetti di viale Porta Adige, la parte cioè non occupata dal nuovo supermerca­to «Interspar» sorto dove un tempo c’erano le piscine. «Per febbraio — riprende Bergamin — porto la questione in consiglio comunale, per chiudere positivame­nte il percorso».

Intanto «Veneto Nuoto» dovrà perfeziona­re la cessione delle quote al privato sulla cui identità viene mantenuto riserbo (non dovrebbe essere, comunque, la municipali­zzata Asm Spa, ipotesi circolata nei mesi scorsi), ma sulla cui solidità ci sarebbero pochi dubbi, almeno da parte dell’istituto di credito. «La cosa fondamenta­le che segna un avveniment­o storico per il Comune e per la città — conclude il sindaco — è che l’amministra­zione è fuori da ogni responsabi­lità».

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