Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Molestata dal titolare sul lavoro: «Da allora notti insonni e psicologo»
La ragazza davanti ai giudici accusa il proprietario di una pasticceria
Sarebbe stata molestata dal datore di lavoro, e per questo motivo si era dimessa. Ha però raccontato tutto ai carabinieri e ha accusato Enzo Bozzato, sessantenne di Pontelongo, titolare di una pasticceria del paese, di violenza sessuale aggravata dall’essere stata commessa sul luogo di lavoro.
Ieri mattina in aula, davanti al tribunale collegiale, la ventisettenne padovana costituitasi parte civile ha ripercorso quel pomeriggio del 14 aprile del 2014, quando tutto è iniziato. «Lavoravo nella pasticceria di Bozzato da sei anni - ha raccontato -. Più volte mi aveva fatto complimenti, mi aveva detto che ero bella e che avrebbe voluto fare l’amore con me, ma non ho mai dato peso a queste cose». Poi, un giorno, mentre era nella cella frigorifera per scaricare alcune cassette di frutta, Bozzato le si sarebbe avvicinato alle spalle. «Mi sono sentita palpeggiare il sedere - ha continuato la donna - e, quando mi sono voltata sorpresa lui mi ha baciato. Io gli ho detto che non poteva fare così, ma lui non ha risposto nulla e, in silenzio, è uscito. Poi nelle ore successive è tornato al lavoro e ha continuato a far finta di nulla».
La ragazza, però, non se l’è sentita di fare altrettanto. Si è confidata con una collega che le ha detto di aver subito anche lei avances da Bozzato. Ha poi raccontato tutto al suo dottore, spiegando che da quel giorno non riusciva a dormire bene per colpa degli incubi. Con il certificato medico, quindi, la ventisettenne padovana si è prima messa in malattia, e poi ha presentato una lettera di dimissioni per giusta causa, preferendo lasciare un luogo di lavoro dove non si sentiva più a suo agio. Assistita dall’avvocato Alberto Mazzucato, ha presentato una denuncia ai carabinieri. Nel frattempo, però, è entrata in cura da una psicologa che l’ha seguita.
«Ho impiegato un anno prima di trovare un altro lavoro, in una gelateria di Padova - ha concluso la giovane rivolta ai giudici -, non è stato facile per me».