Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Paolo ha vissuto tra grazia e peccato»
Politici e imprenditori commossi al Duomo per l’ultimo saluto a Sinigaglia
«Paolo è vissuto nel Signore ed è morto nel Signore. La sua esistenza è stata costellata di alti e di bassi, di grazia e di peccato, di successi e di limiti. Ma tutto ciò, da imprenditore geniale qual era, sempre nel Signore».
Con queste parole, ieri pomeriggio in Duomo a Padova, don Giovanni Brusegan, delegato vescovile alla Cultura e all’Ecumenismo, ha voluto ricordare Paolo Sinigaglia, il fondatore di Simod e Alpi Eagles scomparso tre giorni fa all’età di 72 anni per il complicarsi della grave forma di diabete che lo tormentava da tempo e che, ultimamente, l’aveva costretto in sedia a rotelle. Per dare l’ultimo saluto a uno degli industriali veneti più vivaci e spericolati di sempre, originario di Cona (Venezia) e vissuto tra Sant’Angelo di Piove di Sacco e la città del Santo, sono arrivati in tantissimi. Parenti, amici e volti noti dell’imprenditoria e della politica locale e non. Anche se quello più atteso, cioè l’ex presidente della Regione Giancarlo Galan, intimo di Sinigaglia sin dalla fondazione di Forza Italia in Veneto, non si è fatto vedere. C’erano, invece, l’ex sindaco azzurro Giustina Destro, l’ex vicesindaco reggente del Pd Ivo Rossi, l’ex consigliere regionale dello Sdi Carlo Covi, il senatore berlusconiano Marco Marin, Raffaele Zanon e Filippo Ascierto di An e il consigliere regionale del M5S Jacopo Berti. E poi, solo per citarne alcuni, l’ex presidente della Fiera Ferruccio Macola, il manager Gabriele Del Torchio, il ristoratore Erminio Alajmo, industriali come Marcello Facco, Mario Carraro, Dino Rossi e Guglielmo Bedeschi e Giancarlo Bortoli, direttore generale di Veneto Sviluppo quando Sinigaglia ne era il presidente. Le esequie, a fianco di don Brusegan, sono state celebrate da don Patrizio Sinigaglia, fratello di Paolo, e dal parroco del Duomo don Umberto Sordo. Il fondatore di Simod e Alpi Eagles lascia i cinque figli (Marco, Matteo, Massimo, Marta e Michele), la moglie Angela (da cui era separato) e la compagna Donatella. Tutti, ieri pomeriggio, uniti nel dolore.