Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bellelli, arriva l’ok al concordato «Ma manca il piano per gli operai»
Ieri l’istanza. I dubbi del legale dei lavoratori: «L’azienda prende tempo»
Arriva il via libera all’istanza di concordato della Bellelli Engineering Spa specializzata nella costruzione di macchinari per estrazione e lavorazione di idrocarburi e petroli e che attualmente occupa 18 lavoratori.
Ieri il giudice fallimentare Mauro Martinelli ha accolto l’istanza comunicando la decisione ai debitori che avevano chiesto il fallimento dell’azienda. I debitori sono 39 lavoratori della Bellelli Engineering che non ricevono lo stipendio da alcuni mesi, uno studio di commercialista e due aziende fornitrici. Il totale dei debiti richiesti è di circa 800.000 euro.
La decisione non ha sorpreso visto che nel 2015 c’è stata una pronuncia in tal senso delle Sezioni Unite della Cassazione, ovvero la sezione più autorevole della Suprema Corte, che indica di cercare di accompagnare, se possibile, la procedura di concordato una volta che la domanda è presentata. Lo scopo è quello di cercare di evitare, se possibile, la procedura fallimentare nell’ottica di salvaguardare azienda e lavoratori.
Marzia Bolognesi, l’avvocato che assiste i 39 dipendenti della Bellelli Engineering, promette comunque battaglia: «Niente da eccepire sulla decisione del giudice, ma i sospetti sul fatto che la richiesta di concordato di Bellelli serva a prendere tempo restano. Non abbiamo visto il bilancio, non sappiamo quali fondi abbia l’azienda e quali prospettive vi siano ora che i dipendenti sono solo 18».
Ora, dopo il via libera alla richiesta di concordato il giudice Martinelli dovrebbe nominare uno o più commissari per vigilare sulla procedura e concedere un lasso di tempo (solitamente 60 giorni) a Bellelli Engineering per presentare il piano. Con questa procedura di concordato le istanze dei creditori vengono congelate.
La crisi della Bellelli Engineering è approdata in tribunale a Rovigo lo scorso otto giorni fa col deposito di istanza di concordato per scongiurare l’udienza prefallimentare davanti al giudice Mauro Martinelli di martedì scorso. Il momento duro della Spa, che è nata nel 2003 e che in passato ha avuto anche un centinaio di dipendenti, è dovuto soprattutto alla difficoltà di incassare crediti importanti in Paesi come Iraq, Malesia, Pakistan, Perù.
Vertenza Di 39 operai ne sono rimasti 18