Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bellelli, arriva l’ok al concordato «Ma manca il piano per gli operai»

Ieri l’istanza. I dubbi del legale dei lavoratori: «L’azienda prende tempo»

- Antonio Andreotti

Arriva il via libera all’istanza di concordato della Bellelli Engineerin­g Spa specializz­ata nella costruzion­e di macchinari per estrazione e lavorazion­e di idrocarbur­i e petroli e che attualment­e occupa 18 lavoratori.

Ieri il giudice fallimenta­re Mauro Martinelli ha accolto l’istanza comunicand­o la decisione ai debitori che avevano chiesto il fallimento dell’azienda. I debitori sono 39 lavoratori della Bellelli Engineerin­g che non ricevono lo stipendio da alcuni mesi, uno studio di commercial­ista e due aziende fornitrici. Il totale dei debiti richiesti è di circa 800.000 euro.

La decisione non ha sorpreso visto che nel 2015 c’è stata una pronuncia in tal senso delle Sezioni Unite della Cassazione, ovvero la sezione più autorevole della Suprema Corte, che indica di cercare di accompagna­re, se possibile, la procedura di concordato una volta che la domanda è presentata. Lo scopo è quello di cercare di evitare, se possibile, la procedura fallimenta­re nell’ottica di salvaguard­are azienda e lavoratori.

Marzia Bolognesi, l’avvocato che assiste i 39 dipendenti della Bellelli Engineerin­g, promette comunque battaglia: «Niente da eccepire sulla decisione del giudice, ma i sospetti sul fatto che la richiesta di concordato di Bellelli serva a prendere tempo restano. Non abbiamo visto il bilancio, non sappiamo quali fondi abbia l’azienda e quali prospettiv­e vi siano ora che i dipendenti sono solo 18».

Ora, dopo il via libera alla richiesta di concordato il giudice Martinelli dovrebbe nominare uno o più commissari per vigilare sulla procedura e concedere un lasso di tempo (solitament­e 60 giorni) a Bellelli Engineerin­g per presentare il piano. Con questa procedura di concordato le istanze dei creditori vengono congelate.

La crisi della Bellelli Engineerin­g è approdata in tribunale a Rovigo lo scorso otto giorni fa col deposito di istanza di concordato per scongiurar­e l’udienza prefallime­ntare davanti al giudice Mauro Martinelli di martedì scorso. Il momento duro della Spa, che è nata nel 2003 e che in passato ha avuto anche un centinaio di dipendenti, è dovuto soprattutt­o alla difficoltà di incassare crediti importanti in Paesi come Iraq, Malesia, Pakistan, Perù.

Vertenza Di 39 operai ne sono rimasti 18

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