Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Franceschini «apre» il Museo Salce «Grande occasione»
Il ministro all’inaugurazione della collezione trevigiana
«Per chi si occupa di cultura il giorno in cui si inaugura un museo è un giorno di festa». Dario Franceschini, ministro per la Cultura e il Turismo, ieri pomeriggio ha inaugurato il Museo Nazionale Collezione Salce, che raccoglie un patrimonio di 24.580 manifesti donati dal trevigiano Nando Salce. Sono rimasti nascosti, custoditi e restaurati, per decenni, ed ora finalmente tornano alla luce in una sede nel centro storico di Treviso nel complesso di San Gaetano. La chiesa sarà uno spazio per il confronto e il dibattito culturale; accanto su tre sale sono esposti ottanta manifesti che narrano la Belle Epoque, «Illustri persuasioni», visitabile da oggi e aperta al pubblico dal giovedì alla domenica. Per Treviso è il primo museo nazionale. Il progetto è di allestire quattro mostre all’anno, di tre mesi ciascuna, per esporre a rotazione da 50 a 60 delle preziose opere di questa antologia della grafica pubblicitaria, collezionate da Nando Salce, datate fra il 1885 e il 1962: il valore assicurativo della collezione è di 138 milioni di euro.
Franceschini è stato accompagnato in visita dal sindaco Giovanni Manildo e dalla direttrice del museo Marta Mazza. «È una collezione unica, tra le più importanti al mondo, che consente di unire la parte espositiva a una parte di studio, raccolta e documentazione – ha detto il ministro -. Per l’Italia e Treviso è una grande occasione, uno strumento di scambio tra musei di opere importanti, condizione nel futuro per organizzare grandi mostre». Ugo Soragni, direttore generale dei musei italiani per il Mibact, ha seguito l’iter fin dal 2007, quando si pensò a una sede permanente per la Salce. Dieci anni dopo il risultato prende forma continuativa con il contributo economico del Ministero e della Regione Veneto: «La Collezione Salce è una riserva inesauribile per qualsiasi esposizione in Italia e non solo. Prima eravamo noi a proporre queste opere, ora ci vengono richieste».
Per il restauro e l’allestimento del museo a San Gaetano sono stati investiti 2 milioni e 83 mila euro, ma non è finita. All’ex Chiesa di Santa Margherita, lungo il Sile, sono stati destinati quasi sei milioni di euro: sarà la sede di conservazione dei manifesti, di laboratori, biblioteca, archivio e studi. Serviranno tuttavia ancora due anni di lavoro per aprirla al pubblico.