Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ciclista e pescatore: prima del disastro il caldo record ha fatto altri due morti

Vicenza, settantenn­e fulminato da un arresto cardiaco in salita Nel Veronese immigrato romeno stroncato in riva al canale

- di Silvia Madiotto

VENEZIA Prima del disastro del pomeriggio, con trombe d’aria, grandine e pioggia che hanno imperversa­to sul Veneto causando anche vittime e feriti, ieri il caldo ha ucciso altre due persone. Si aggiungono al romeno 50enne stroncato al lavoro lunedì, alla pensionata padovana e all’operaio polesano morti martedì.

Il primo dramma è accaduto a Velo d’Astico (Vicenza), vittima un ciclista. Settant’anni, ma con un fisico allenato, sempre a pedalare sulla sua amata bicicletta, ieri mattina è stato stroncato da un arresto cardiaco Giuseppe Sassaro. Dai primi accertamen­ti, pare che il decesso sia dovuto allo sforzo fisico richiesto nell’affrontare una salita e al caldo rovente, con temperatur­e sempre più difficili da tollerare. Il settantenn­e di Torrebelvi­cino era tra i fondatori, oltre trent’anni fa, del Veloce Club Torre, associazio­ne ciclistica dilettanti­stica con cui aveva organizzat­o e partecipat­o a tour in gran parti d’Italia. Ieri era partito alle 7 di casa per fare un giro di alcuni chilometri assieme a due amici tra Piovene Rocchette, Arsiero e Velo d’Astico. Affrontand­o la salita che porta alla località Seghe di Velo il pensionato ha accusato un malore e si è prudenzial­mente fermato.

Ma la situazione è rapidament­e precipitat­a. I due compagni che erano con lui gli hanno subito prestato soccorso, quindi sono arrivati gli operatori del Suem 118 a tentare di rianimarlo sul posto. Purtroppo senza successo. Erano circa le 9.30 di ieri mattina quando l’esperto ciclista è morto. «Ancora mezz’ora di pedalata e sarebbe stato a casa – fa sapere il fratello Virgilio – se sia stato il caldo non so, la salita non era così impegnativ­a per lui. Ma ormai è inutile farsi tante domande, evidenteme­nte doveva succedere».

La seconda vittima è stata registrata a Verona, ed è la seconda dall’inizio della settimana nella provincia che si affaccia sul Garda. Gheorghe B. stava pescando insieme al cognato in un canale in mezzo ai campi di Coriano di Albaredo d’Adige quando all’improvviso ha iniziato a sentirsi male. L’allarme è scattato ieri, poco prima di mezzogiorn­o. Il romeno, arrivato in Italia da pochi giorni per cercare lavoro, ha cercato aiuto in un’abitazione vicina. Il proprietar­io dopo avergli dato da bere e aver tentato di rinfrescar­lo, ha chiamato il 118. Ma all’ arrivo dei soccorrito­ri per l’uomo, non c’è stato nulla da fare. Morto per un colpo di calore. Sul posto anche i carabinier­i che, dopo aver avvisato il magistrato di turno, hanno affidato la salma ai familiari.

Solo il giorno prima un polesano era caduto sotto i raggi del sole cocente: a Boara Pisani il 59 anni Andrea Bergamini era morto mentre stava dissodando il terreno in un cantiere edile. Ieri è arrivato il nulla osta alla sepoltura, non è stato necessario ricorrere all’autopsia.

Le vittime di questi giorni di caldo record salgono quindi a cinque: le temperatur­e, già calate ieri, dovrebbero abbassarsi sensibilme­nte fino al fine settimana.

A Treviso i disagi maggiori si sono riscontrat­i all’ospedale di Montebellu­na, dell’Usl 8, con un principio d’incendio domato senza difficoltà dai vigili del fuoco. Il caldo eccessivo e l’uso prolungato dei sistemi di refrigeraz­ione degli uffici sono le probabili cause del corto circuito che ieri ha interessat­o uno dei condiziona­tori; i vigili del fuoco sono intervenut­i per spegnere le fiamme. Non sono stati registrati danni ingenti, e nessuno è rimasto ferito nella sala riunioni: la zona era stata messa in sicurezza.

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Caldo torrido Prima delle devastazio­ni del pomeriggio, in tutto il Veneto la mattinata era stata segnata da temperatur­e sopra la media, con picchi di calore e afa che hanno causato diversi malori

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