Corriere del Trentino

MAGGIO, TRA FESTA DEL LAVORO E LINGUAGGIO DEI FIORI

- Di Brunamaria Dal Lago Veneri

Maggio. Ben venga maggio, il quinto mese del nostro calendario. Già il primo del mese che prende il nome di Calendimag­gio, inizia con una festa. È la Festa del Lavoro che risale al 1889 quando il movimento socialista la proclamò in tutto il mondo in onore delle vittime di un comizio sindacale a Chicago. Oggi il Primo Maggio, che per tanti decenni e stato il simbolo della rivoluzion­e socialista ha perduto la sua connotazio­ne ideologica trasforman­dosi nella festa della operosità umana e nell’emblema della speranza che ogni persona sia stimata non per quanto possiede, ma per l’apporto che offre alla comunità, a seconda del suo talento. Anche la Chiesa ha accettato questa data consacrand­ola al primo santo lavoratore, San Giuseppe. Con San Giuseppe artigiano si propone alla cristianit­à un modello del lavoro nella vita dell’uomo. Il mese di maggio è anche dedicato ai fiori e, fiore fra i fiori, è il mese dedicato alla Madonna, la Magna Mater della religione cristiana. Maggio è il mese mariano. La storia del mese mariano ha inizio già nel Medioevo con il tentativo di cristianiz­zare le feste pagane che da sempre si tenevano in onore del rinascere della natura. La formalizza­zione del mese di maggio dedicato a Maria Vergine si deve ad un gesuita Dionisi, che nel 1723 pubblicò un libretto nel quale si suggeriva di compiere pratiche devozional­i anche nelle case e di costruire un altarino per la Madonna. Ricordo da bambina questo altarino anche a casa nostra e le preghiere che, spesso, culminavan­o con un rosario.

Ma da dove viene il nome di maggio per questo mese? Secondo alcuni scrittori latini, il mese di maggio ha preso il nome da Maia, la dea dei fiori. Una seconda o forse terza lettura considera maggio dedicato al dio Maius, una personific­azione di Giove. Secondo un’ulteriore lettura pare che il nome derivi da una decisione di Romolo che aveva diviso il popolo in maiores - anziani e in iuniores - giovani, perché gli uni difendesse­ro lo Stato con il consiglio e gli altri con le armi. Da qui l’intitolazi­one a maggio e di seguito a giugno. In questi primi giorni di maggio si tengono molti mercati dei fiori e, in qualche modo, si dedica questo mese alla metafora del fiore. Fiore-donna, fascinazio­ne-magia: binomi, metafore, legami mitici con la Madre Terra, archetipi misteriosi che sottendono tutta la vita delle donne.

Donne lette in tutte le angolazion­i: in quella della bellezza, della bontà dell’abnegazion­e, ma anche della seduzione.

Donne, fate, streghe, secondo il magico linguaggio popolare delle leggende e delle fiabe. Consideran­do anche il linguaggio come simbolo della identifica­zione donna-fiore, troviamo vocaboli legati ai fiori che sono stati utilizzati spesso collegati alle varie stagioni della vita della donna, sboccia nella gioventù, fiorisce nella maturità, sfiorisce con il passar del tempo.

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