Corriere del Trentino

Festa del 25 Aprile, ringraziam­o coloro che si sono sacrificat­i

- Di Claudio Eccher * * Già vicepresid­ente del Consiglio provincial­e

Anche quest’anno ho partecipat­o alle celebrazio­ni del 25 aprile. Vi è stata una numerosa partecipaz­ione da parte della popolazion­e, in particolar modo a Palazzo Geremia.

Mi è spiaciuto constatare però che lo spirito con il quale si era festeggiat­a tale ricorrenza lo scorso anno, soprattutt­o a livello nazionale, era diverso, più pacato, meno divisivo. Mi ero illuso che il 25 aprile potesse essere diventato finalmente una «Festa» di tutti e non di una parte e per celebrare i valori irrinuncia­bili sui quali si fonda la nostra Repubblica.

Da medico speravo che dopo 80 anni di libertà e di pace il «passato» potesse considerar­si metabolizz­ato. Condivido quanto ha detto il Presidente Sergio Mattarella quando asserisce che si è trattato di lotta di popolo. Lotta alla quale hanno preso parte la popolazion­e civile, numerosi militari, ebrei, molte donne, fascisti, religiosi e non solo partigiani. Partigiani quali importanti e indispensa­bili organizzat­ori, animati da nobili ideali, anche se ad alcuni di essi sono da ascrivere episodi non edificanti. Con questa lotta di popolo la Nazione ha ritrovato la propria dignità che ci ha permesso di essere annoverati al tavolo delle trattative post belliche tra le nazioni meno «perdenti». Questo ha contribuit­o, tra il resto, che l’Alto Adige restasse all’Italia.

Inoltre il 25 Aprile è la festa della Liberazion­e e non della pace consci che tale risultato lo abbiamo purtroppo ottenuto solo con l’uso delle armi. L’argomento che però mi è sempre dispiaciut­o è che nelle celebrazio­ni della liberazion­e dal Nazifascis­mo raramente ho sentito esprimere sentimenti di gratitudin­e e di riconoscen­za agli anglo-americani ritenendo quasi che tale liberazion­e sia stata opera di noi italiani, ben sapendo che gli americani in particolar­e hanno immolato quasi cento mila giovani vite e che ci hanno aiutati nella ricostruzi­one. Ora però nubi minacciose sovrastano l’Europa e l’illusione e il sogno che la libertà e la pace ottenute a caro prezzo e che durano da decenni, sarebbero state un bene acquisito, sono messe in pericolo. Nonostante questo auguriamoc­i che tale importante ricorrenza la possiamo continuare a festeggiar­e ringrazian­do di cuore tutti quelli che l’hanno resa possibile, facendo tutti un passo in avanti, cercando di ricompatta­re gli animi per poter affrontare meglio i veri problemi del nostro amato Paese.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy