Artigiani in crisi, richieste d’aiuto salite del 340%
Il neopresidente De Zordo: «Nel 2019 richiesti 50.000 euro, 17 milioni nel 2020»
Le richieste di aiuto all’ente bilaterale dell’artigianato sono cresciute dai 50.000 euro del 2019 ai 17 milioni del 2020: un aumento di 340 volte. E il 2021 non offre prospettive incoraggianti.
Le richieste di aiuto delle imprese artigiane trentine all’ente bilaterale (Ebat) nel 2020 sono cresciute di 340 volte sul 2019. E le difficoltà, imposte dall’emergenza pandemica, non paiono allentarsi: nel primo semestre 2021 già presentate domande di sostegni per circa un milione di euro.
L’esplosione
«I numeri parlano da soli — sostiene Andrea De Zordo, neo presidente di Ebat —. Nel 2019 abbiamo registrato una trentina di richieste di intervento a sostegno di aziende e lavoratori e abbiamo erogato circa 50 mila euro per sospensioni di attività lavorativa, mentre nel 2020 abbiamo ricevuto quasi ottomila domande per un intervento complessivo di quasi 17 milioni di euro». E, appunto, anche nella prima parte del 2021, le complessità che rallentano le piccole e medie aziende artigiane, paiono restare molto forti. «In questi primi sei mesi — prosegue De Zordo — abbiamo già ricevuto richieste di sostegno per circa 1 milione di euro. Ma il numero, purtroppo, è sicuramente destinato a crescere nelle prossime settimane». De Zordo, presidente dell’Associazione Artigiani della Val di Non, è stato indicato per la guida di Ebat dalla giunta provinciale del sindacato d’impresa, presieduta da Marco Segatta. «Mi aspetta un compito indubbiamente molto impegnativo — commenta il neo nominato —. A Ebat fanno riferimento praticamente tutti i nostri artigiani, a maggior ragione in un periodo storico particolarmente complicato come quello che stiamo attraversando».
I lavoratori
Sul versante dei lavoratori, Manuela Faggioni coglie qualche segnale di ottimismo. «Ci sono cenni di ripresa — spiega la rappresentante della Cgil in Ebat — in edilizia e nel manifatturiero, per cui speriamo di poterci lasciare alle spalle quanto prima questa fase straordinaria». L’esplosione di richieste all’Ebat, sono frutto delle regole emergenziali, stabilite per contrastare la pandemia. «Inps — riprende la sindacalista — ha chiamato gli enti bilaterali a sostituire lo Stato nell’erogazione degli aiuti, un fatto senza precedenti come, del resto, il Covid-19. Di queste risorse, nella bilateralità, hanno beneficiato le aziende, come i lavoratori, spesso in enorme difficoltà a mantenere la propria capacità di spesa».
Superbonus
Per dare continuità alla ripartenza in edilizia, la Cna territoriale chiede che la Provincia intervenga in Conferenza Stato Regioni, per spostare al 31 dicembre 2023 le scadenze per fruire del Superbonus 110%. «Diversamente — sostiene il presidente regionale, Claudio Corrarati — le tempistiche strette creeranno criticità che potrebbero vanificare un ottimo provvedimento che stava iniziando a rilanciare il mercato delle costruzioni anche in Trentino e in Alto Adige, in un periodo difficile per l’economia di tutto il Paese».