Corriere del Trentino

La band con la maschera Domani il nuovo video

Gli Urban Monkeys di Bolzano: «Il volto non è importante»

- Alan Conti

La maschera loro la portano già da tempi non sospetti. Una sorta di «Miss Keta» della musica al maschile, in formato band. Gli Urban Monkeys di Bolzano, in un mondo che punta sull’estetica, hanno deciso di intraprend­ere la direzione contraria. E non esibire il volto, ma coprirlo con maschere da scimmia.

Domani esce il loro nuovo videoclip «Stupid Humans». Facce da scimmia calate sul volto. Tutto intorno la musica e una storia.

«Non è importante sapere se siamo belli, brutti o di quale etnia. Non è importante vedere il volto oltre la maschera – spiegano – . Quello che conta è solo ciò che facciamo e trasmettia­mo con la nostra musica. Il motivo per cui non ci mostriamo è essenzialm­ente questo. Un passo indietro molto significat­ivo, quando invece tutti gli altri non vedono l’ora di esibirsi e farsi vedere». I loro nomi, dunque, sono sigle: Doc alla voce, Br1 alla chitarra, Zak al basso e Mri deejay. Il loro brano segue le orme di un futurock psichedeli­co. «Raccontiam­o la superficia­lità dell’essere umano mettendo insieme le nostre formazioni musicali in un unicuum. Con tutte le nostre positività ma anche con gli errori del passato».

Musica, dunque, che si ancora fortemente alla narrazione di una storia che, in questo video, è stata tratteggia­ta dal videomaker Luca Vaccarino di Bolzano, di Start Video, che ha superato diverse difficoltà tecniche.

«Non è stato semplice perché abbiamo dovuto girare molte scene in notturna in molte location. Attraverso la color grading in post produzione, poi, abbiamo lavorato su un’atmosfera che fosse drammatica e ci siamo concentrat­i sul sound design per arrivare a colpire lo spettatore attraverso più canali sensoriali».

Il tutto senza perdere di vista la forza del messaggio. «La narrazione dell’essere umano visto da un animale doveva far emergere debolezze e priorità dell’uomo medio. Vogliamo invitare chi guarda il video a fermarsi e riflettere se stiamo davvero andando tutti nella direzione giusta. La leggenda – sorride -vuole che per ottenere al meglio questo risultato io stesso non conosca esattament­e le identità dei musicisti».

Cresce, intanto, il videomakin­g musicale anche nella realtà bolzanina. «Sì, è così. Credo sia davvero una prateria di lavoro e opportunit­à per chi si occupa del mio lavoro. Sempre più band regionali cercano videomaker che sappiano utilizzare più linguaggi per destruttur­are il proprio messaggio e ricostruir­lo in chiave cinematogr­afica con il massimo della qualità possibile».

La storia Narriamo gli esseri umani attraverso sound design

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La band Urban Monkeys di Bolzano con il videomaker Luca Vaccarino. «Conta la musica, non il nostro aspetto»

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