Wierer e Hofer sono sereni «Gara difficile da subito, abbiamo dovuto rischiare»
ANTERSELVA Rimane il rammarico per quell’errore di troppo di Dorothea Wierer al sesto poligono costato un giro di penalità: ora sappiamo che è umana anche lei. Nono posto con 13 ricariche e un giro di penalità: come dire, Italia fulminea sugli sci ma con la mira da riaggiustare al poligono. Nessun dramma in casa azzurra: «Per rientrare — spiega il dt della nazionale Fabrizio Curtaz — Dorothea ha dovuto spingere così tanto che alla fine ha pagato dazio al tiro: lei e Lukas ci hanno provato, ma quando una gara si fa in rincorsa, diventa tutto più difficile».
Dorothea Wierer è amareggiata, ma già proiettata alla staffetta di domani e alla massa start conclusiva di domenica: «Io ci ho provato, mi sento molto bene sugli sci, ma non è andata. Se ti trovi subito a recuperare è difficile. Questa è una gara particolare, molto veloce. Mi sento carica e nelle ultime gare voglio provare a fare ancora qualcosa di buono». Ecco la sua analisi: «Con il pettorale 13 sono rimasta imbottigliata al primo giro, le avversarie non mi lasciavano passare. Quando sono arrivata al poligono le altre avevano già finito di sparare. Poi è andata un po’ meglio nel quarto giro, ma a causa degli errori ho dovuto tirare molto. È difficile recuperare su questa pista, ma bisogna andare a tutta altrimenti non hai chances.
Peccato, ma questo è il biathlon».
Sulla stessa frequenza di Dorothea, si sintonizza Lukas Hofer: «Partire col pettorale alto, crea difficoltà perché i primi ti scappano via e sei costretto a inseguire. Ho provato a recuperare, e mi sono preso dei rischi. Quando ho visto che Doro era risalita al secondo posto, ho sperato facesse uno zero. Non è andata, ma in queste gare si vince e si perde in due. A terra ho sparato bene, in piedi ho dovuto rischiare per recuperare. Sugli sci avevo ottime sensazioni».
La ciliegina della quarta medaglia azzurra non è venuta, ma anche ieri la Südirol Arena di Anterselva, ha celebrato una gran giornata di biathlon. Tra il folto pubblico a godersi lo spettacolo, un tifoso particolare, Christof Innerhofer: «È la seconda volta che vengo in pochi giorni. Siamo vicini a casa mia, meglio venire qui che stare sul divano davanti alla tv. È stata una gara bellissima, avvincente. Peccato che Dorothea abbia sbagliato alla fine. È forte di testa, si diverte e vince. Non si fa condizionare, è davvero bravissima. Anche per noi è così: se fai troppi calcoli non porti mai a casa nulla di buono».
Innerhofer Le gare sono vicine a casa, mi piace vederle dal vivo invece che dalla televisione