Monito di Rossi «Agire separati grave errore»
Rossi: «Il Patt non è la Lega, non rincorriamo le paure»
«Se Trento e Bolzano si presentano strategicamente separati abbiamo solo da perderci». Il monito porta la forma è dell’ex governatore Ugo Rossi (Patt)».
«Il doppio corso di Medicina
TRENTO è solo la punta dell’iceberg, ma l’iceberg è ancora più preoccupante. E riguarda la percezione che si ha della nostra Autonomia. Se Trento e Bolzano si presentano strategicamente separate abbiamo solo da perderci». Ugo Rossi, ex presidente della Provincia e consigliere del Patt, sottolinea criticamente la difficoltà di dialogo emersa negli ultimi mesi sull’asse Trento-Bolzano che «ha portato anche alla scomparsa dal dibattito pubblico del tema della Regione e di una sua necessaria riforma».
La tendenza delle due Province è però sempre stata
quella di decidere da sole...
«Lavorare insieme non è semplice, certamente. Ma ho letto una dichiarazione della capogruppo leghista, Mara Dalzocchio, in cui rivendica il diritto a procedere da soli. Credo sia un errore. La statuto di Autonomia è unico, ma la sua unicità è un valore politico attualmente non declinato».
Si spieghi meglio.
«Nella scorsa legislatura la Svp sottoscrisse un programma in cui c’era il comune denominatore dello statuto. Ci ha garantito un cammino fianco a fianco sia che si trattasse di questioni normative sia finanziarie. Oggi non è più così. I due presidenti, Fugatti e Kompatscher, si recano a Roma separatamente per negoziare ognuno la sua partita. Così passa l’idea che non ci sia unità sui fondamenti dell’Autonomia. E lentamente transita dalla dimensione interna a quella esterna».
E cosa più accadere?
«Che a Roma, Bruxelles, Innsbruck e Vienna si affermi la concezione per cui l’Autonomia riguarda solo una minoranza linguistica. Per il Trentino sarebbe la fine. Si pensi alla questione di Medicina o all’A22 dove le posizioni sono divaricate».
Di chi è la responsabilità?
«Sul rinnovo della concessione di AutoBrennero abbiamo assistito ad un cambio di strategia di Trento che ha scardinato l’asse con Bolzano, preferendo il dialogo con i soci del sud. È irrituale. I rischi sono enormi, compreso quello di derubricare l’Autonomia del Trentino al livello di quella veneta o lombarda».
E la Regione non è stata finora di grande aiuto nel coordinamento tra le due Province.
«È un tema sparito dal dibattito pubblico. Mi rendo conto che è divisivo, ma non lo possiamo consegnare agli estremisti dei due territori. Io credo che la Regione andrebbe ridisegnata, mantenendole in capo solo quelle competenze comuni: previdenza, sanità integrativa, rapporti con lo Stato e l’Europa. Dall’altro lato occorrerebbe rafforzare i processi di co-decisione: trasporti e sanità, per esempio, sono due competenze provinciali, ma quando avanzano progetti che richiedono una massa critica bisognerebbe attivare una procedura che obblighi le due Provincie a deliberare insieme».
Il governatore Fugatti ha allargato lo spettro delle alleanze a sud anche per via della comune radice politica con Veneto, Friuli e Lombardia. Quanto ha inciso?
«Non credo abbia avuto un peso rilevante. È l’obbligo ad inseguire le tematiche nazionali ad aver allontanato i due territori. Quando hai ricevuto il consenso su alcuni temi specifici, poi li devi onorare. L’omologazione al quadro politico nazionale è un elemento di indebolimento dell’Autonomia. Fugatti ha scritto insieme ai governatori di Veneto, Lombardia e Friuli una lettera per escludere i bambini cinesi da scuola: ma noi abbiamo competenza su sanità e scuola e invece ci assimiliamo ad una regione ordinaria. E poi c’è la visione dell’Europa dove le analisi tra Svp e Lega divergono. Come si fa a credere nell’Euregio se si addita l’Europa come la nemica? Non si può tenere assieme tutto».
Insomma un dialogo tra Lega e Patt sembra difficile alle elezioni comunali...
«Se i fondamenti sono questi è evidente che una convergenza è difficile da realizzare se non su alcuni punti specifici del processo amministrativo».
In vista del voto per le comunali come Autonomisti vi state muovendo a geometria variabile: con il Pd a Trento, con De Laurentis ad Arco, con un’alleanza di centro a Riva, con il sindaco Valduga a Rovereto. Non rischiate di disorientare l’elettore?
«Non si può pensare che la cifra politica del Patt sia un’appartenenza organica agli schieramenti nazionali. Ad Arco, Riva del Garda e Rovereto stiamo cercando nuove strade, a Trento Franco Ianeselli ci garantisce la copertura di alcuni temi per noi cruciali. Credo che lo stesso Pd abbia la necessità di un processo di rigenerazione in chiave territoriale».
La partita di Trento è quella più delicata. A chi affiderete la lista?
«Ci sono gli uscenti (gli assessori Stanchina e Uez, il consigliere Pattini, ndr) che hanno dato prova di impegno, capacità e onestà. Ma vogliamo allargarci a nuovi mondi: l’ex Difensore civico Daniela Longo sarà in lista con noi e ci aiuterà a risolvere i problemi dei cittadini».
E il programma?
«La sicurezza è una priorità, ma anche lo snellimento della macchina amministrativa che deve essere migliorata sotto il profilo dei tempi e dell’attenzione ai cittadini. Con Ianeselli stiamo già lavorando».
Si è sanata la ferita con il Pd dopo la sua mancata conferma come candidato presidente del centrosinistra autonomista alle elezioni provinciali?
«Bisogna prima stabilire chi era il ferito e chi il feritore. Se il colpo l’ho ricevuto io, credo di aver dimostrato di saper guardare al futuro. Il rapporto con il gruppo consiliare del Pd è proficuo, lavoriamo in armonia».
Però nel Patt convive una doppia sensibilità...
«Certo come lo è nella Svp. Credo sia indispensabile non farsi condizionare dalla politica televisiva e presidiare la dimensione autonomistica reale. Il consenso può essere più facile e copioso se si rincorrono certe inquietudini, ma il Patt non può permettersi di farlo».
Geopolitica «Fugatti guarda a sud? No, insegue i temi nazionali. E sull’Euregio è incoerente»
A Trento avremo in lista l’ex Difensore civico, Daniela Longo Vogliamo aprirci
Dopo la frattura alle provinciali credo di aver dimostrato di saper guardare avanti