Corriere del Trentino

La rabbia dei professori Ma la giunta non li riceve

Contratto della scuola, ieri corteo fino in Provincia Di Fiore (Uil): «Fugatti mantenga le promesse»

- Barana

Circa duemila professori ieri sono scesi in piazza per protestare contro lo stallo sul rinnovo del contratto del comparto della scuola. Prima un incontro al cinema Vittoria, poi un corteo diretto al palazzo della Provincia. Ma la giunta, impegnata a Castelfond­o, non ha ricevuto la delegazion­e sindacale.

TRENTO Cinema Vittoria stipato, insegnanti in piedi, altri rimasti sul piazzale esterno. Dentro e fuori sono quasi in duemila: sono insegnanti delle scuole medie e primarie in assemblea provincial­e. A loro, ieri, era dedicata la prima delle tre mobilitazi­oni che i sindacati del comparto provincial­e della scuola (12.168 lavoratori in tutto) hanno indetto per chiedere alla giunta Fugatti — in prossimità della nuova legge finanziari­a — il rinnovo del contratto per il triennio 2019-21. Lunedì toccherà agli insegnanti delle scuole superiori, mercoledì a quelli della scuola dell’infanzia e della formazione profession­ale, assieme al personale Ata.

L’assemblea di ieri si è conclusa con un presidio in Piazza Dante, fuori dal Palazzo della Provincia. Presenti la Fcl Cgil con Cinzia Mazzacca, la Uil Scuola con Pietro Di Fiore e la Cisl Scuola con Stefania Galli. Con loro anche gli insegnanti di Gilda e gli autonomi del Satos. Tante le sigle, ma una richiesta unitaria: mettere a bilancio 20 milioni di euro per un aumento stipendial­e di 80-100 euro lordi. Ma né il presidente Maurizio Fugatti né l’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti hanno ricevuto delegazion­i. La Fcl Cgil lo fa notare, giudicando «fredda» l’accoglienz­a della giunta: «Nessun confronto con l’assessore Bisesti e porte del palazzo chiuse», recita la nota. L’incontro di Bisesti con le sigle sindacali ci sarà venerdì prossimo, ma i toni della Fcl non si ammorbidis­cono: «Ci auguriamo che almeno la prossima settimana l’assessore arrivi con alcune proposte concrete su cui poi aprire un confronto — dice la segretaria Mazzacca — Ad oggi l’unica certezza è una legge finanziari­a provincial­e che non contiene risorse per il rinnovo del contratto della scuola».

Già martedì invece i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno appuntamen­to con Fugatti per discutere di tutto il settore pubblico. Si parlerà, ovviamente, anche di scuola e il mandato dei segretari delegati alle rispettive segreterie generali è chiaro: stipulare una sorta di protocollo politico con la giunta provincial­e, primo passo verso il vero e proprio rinnovo contrattua­le. «L’obiettivo — dice Di Fiore di Uil Scuola, meno duro nei toni rispetto alla Mazzacca — è mettere nero su bianco quello che Fugatti sinora si è limitato a dire a voce: stanziare con l’imminente finanziari­a l’1,4% di aumento, che non sarebbe altro che una sorta tasso di recupero dall’inflazione, e arrivare al 4,1% di aumento nella legge di assestamen­to di bilancio, in modo da chiudere il rinnovo contrattua­le entro la tarda primavera. Ma con il protocollo politico il Fugatti e Bisesti si devono impegnare anche a studiare le direttive da mandare all’Apran, l’agenzia provincial­e di negoziazio­ne, in modo che già da gennaio possiamo cominciare a trattare anche la parte giuridica».

L’1,4% significa circa 7 milioni di euro messi in finanziari­a, il 4,1% vorrebbe dire superare di poco quei 20 milioni di euro giudicati dai sindacati soglia minima. Di Fiore infatti ammette che «un 4,1% di aumento ci andrebbe bene, nel 2018 abbiamo chiuso al 3% e Bolzano è ferma al 3,1%, ma ora si deve passare ai fatti. Se l’incontro di martedì di Cgil, Cisl e Uil con Fugatti va bene, poi noi il 13 potremo incontrarc­i con Bisesti per definire i dettagli relativi alla scuola».

Ieri intanto la giunta ha adottato, su proposta dello stesso assessore Bisesti, un provvedime­nto che assegna alle scuole dell’infanzia 200 mila euro extra per le spese obbligator­ie di personale necessarie a far fronte all’ingresso da gennaio dei nuovi bimbi che compiono 3 anni entro il 31 marzo. Nella spesa rientra quella relativa all’accoglimen­to di bambini con bisogni educativi speciali, all’accompagna­mento dei bimbi che usufruisco­no il servizio di trasporto e alla sorveglian­za.

Per le materne Stanziati 200mila euro per facilitare l’ingresso dei bambini che compiono tre anni

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