Pronto soccorso, il superticket spaventa
Primo giorno dopo l’aumento: pochi i codici blu. L’Asl: misura deterrente per evitare accessi impropri Gli utenti non apprezzano i rincari: «Giusto pagare, ma 25 euro sono troppi e le attese ancora lunghe»
BOLZANO Arriva dicembre ed i prezzi al Pronto Soccorso aumentano. Non si parla ovviamente di politiche commerciali volte ad approfittare del periodo natalizio per aumentare i guadagni, bensì di un provvedimento nato per ridurre i lunghissimi tempi di attesa. Difatti, è da poche ore entrata in vigore la delibera che alza da 15 a 25 euro il ticket per i casi non urgenti all’interno di tutti i servizi di pronto soccorso in Alto Adige. I cosiddetti «codice blu», ovvero quei casi valutati come «non gravi» dopo una prima visita al triage.
Tutti coloro che rientreranno in tale classificazione saranno quindi sottoposti alla nuova tariffa base in tutte e sette le strutture ospedaliere altoatesine. Ovvero pagare il ticket da 25 euro. Una spesa che potrebbe cambiare le abitudini dei bolzanini scoraggiando coloro che potrebbero tranquillamente affidarsi al proprio medico di base. All’ospedale S.Maurizio di Bolzano, infatti, si riscontrano già i primi effetti positivi: alle ore 12, i codici blu si contano sulle dita di una mano.
Giornata fortunata o pazienti più consapevoli e restii a pagare 25 euro per problemi secondari? Troppo presto per dirlo ed è anche per questo motivo che medici ed infermieri preferiscono non rilasciare dichiarazioni. A parlare sono, invece, i pazienti, i quali non si dimostrano molto contenti dell’aumento del ticket per i casi meno gravi.
«Personalmente mi rivolgo al Pronto Soccorso solo nei casi di necessità — commenta Giovanna Andreani, paziente in attesa di visita—-. Ogni persona percepisce il proprio dolore in maniera diversa, ma 25 euro è una cifra considerevole, forse eccessiva». Dello stesso avviso Pietro
Catizzone: «Trovo sia giusto pagare un ticket, ma 25 euro sono tanti. Meglio la vecchia tariffa di 15 euro, considerando anche i lunghi tempi di attesa per ricevere assistenza».
Sono proprio i lunghi tempi di attesa, motivo principale per il quale è stato previsto l’aumento tariffario del ticket, ad allarmare maggiormente i pazienti.
«A mio figlio è stato assegnato un codice verde e abbiamo superato le 2 ore di attesa. I tempi sono sempre lunghi, ma mi auguro che questo provvedimento possa davvero servire a ridurre code al pronto soccorso» commenta il signor Martin.
Quasi un paziente su due che si rivolge al Pronto Soccorso viene identificato come Codice Verde o Blu (48,7%) e, rientrando tra i casi meno gravi, è destinato ad attendere spesso diverse ore prima di ricevere assistenza. I tempi medi di attesa della mattinata di ieri si aggiravano tra le 2 e le 3 ore, in linea con l’obiettivo di 2 ore massimo, prefissato entro la fine del 2020 dall’assessore Thomas Widmann.
Una linea chiara da seguire, come sottolinea il direttore reggente dell’ufficio comunicazioni e relazioni con il pubblico Günther Faltus: «Il pronto soccorso è un punto di riferimento importante e sentito dalla popolazione. In ottica di razionalizzazione delle cure e delle spese, è dedicato a coloro che ne hanno veramente bisogno. L’aumento del ticket può essere considerato come un provvedimento deterrente. Se una persona si rivolge al pronto soccorso per un’unghia incarnita, una volta pagati 25 euro, forse deciderà
Voci dalla coda
«Mi rivolgo al servizio di emergenza solo in caso di necessità, ma il dolore è soggettivo...»
di tornare solo per questioni più gravi».
Ad affiancare l’aumento del ticket, nelle prossime settimane è prevista la realizzazione di un ambulatorio di cure primarie. Coordinato dalle prestazioni dei medici di base aderenti, tale servizio avrà una funzione di filtro di tutti quei casi valutati come codici blu dal triage. A visita ultimata, verrà reso noto al paziente se è opportuna l’ulteriore visita da parte di un medico ospedaliero, o se potrà far subito ritorno a casa (con 25 euro in più nel portafoglio).