Corriere del Trentino

Famiglia, bonus anti-bamboccion­i

Il Piano della Provincia in 36 azioni tra contributi all’affitto per i figli e previdenza per i neonati

- Dongilli

Non solo bonus per i nidi o per i bus. Nel piano strategico per la famiglia e la natalità ci sono 36 interventi, che si spalmerann­o sulla legislatur­a. Si va dal contributo per le aziende amiche della famiglia a quello che integra il canone per i figli che lasciano il nido.

TRENTO Un’integrazio­ne al canone per i giovani che lasciano casa dei genitori, una più equa divisione del lavoro tra mamma e papà e un contributo per le famiglie che apriranno una posizione previdenzi­ale del bimbo appena nato. Sono alcune delle novità del Piano strategico approvato dalla giunta provincial­e in materia di natalità e famiglia. Uno strumento articolato in 36 interventi, alcuni dei quali già finanziati e operativi, altri da definire nei prossimi 5 anni.

Culle vuote

«Viviamo in un Paese dove si fanno meno figli — ha spiegato l’assessore alla famiglia Stefania Segnana — E anche se il Trentino sta un po’ meglio (1,5 figli per donna contro i 1,34 d’Italia) non siamo immuni a questo andamento. Le dinamiche demografic­he saranno uno dei fattori cruciali dell’economia e lo sviluppo del Trentino dipenderà anche da questo».Anche perché continuerà a calare il numero delle mamme in età fertile.

Nidi e bus low cost

Un pezzo di strada è già stato fatto. «Tra assestamen­to e legge finanziari­a che andremo ad approvare — ha commentato il governator­e Maurire zio Fugatti — abbiamo stanziato 27,5 milioni nel sociale». Soldi destinati a interventi presenti nel Piano eppure già operativi, come il bonus bebè, il bonus asilo nido (per famiglie con icef inferiore a 0,4), i voucher culturali e sportivi, la deduzione dei redditi da lavoro femminile (stanziati 500.000 euro per il 2020 e 2021 per favorire l’occupazion­e femminile), la riduzione delle tariffe del trasporto scolastico.

Le novità

Il Piano però contiene novità che verranno declinate nei prossimi anni: visto l’orizzonte cupo che attende le nuove generazion­i al momento della pensione, Piazza Dante vuole erogare un contributo alle famiglie che deciderann­o di aprire una posizione previdenzi­ale per i loro figli. Un aiuto (ancora da definire) per pagarsi l’affitto sarà dato poi ai giovani che deciderann­o di lasciare il tetto di mamma e papà, in modo da incentivar­li a formare una famiglia propria. Attenzione, però. Le misure non saranno ovunque uguali.«Sarà introdotto — spiega Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provincial­e per la famiglia — un indicatore di marginalit­à territoria­le, così da differenzi­a

gli effetti delle misure tra famiglie che vivono in città o in zone più agevolate e chi vive in periferia, dunque nelle valli affinché qui rimanga». Una vera «rivoluzion­e» attende poi i servizi per la conciliazi­one vita lavoro per chi ha figli nelle fasce 0-6 anni: nidi comunali, privati, tagesmutte­r e servizi di babysittin­g saranno gestiti tutti dalla Provincia, dove i vari soggetti si accrediter­anno, tramite uno sportello unico. Verrà resa operativa con stanziamen­to finanziari­o la figura del manager territoria­le, cruciale nello sviluppo dei distretti per la famiglia e si estenderà il coliving, sfruttando il patrimonio pubblico inutilizza­to.

Aziende bimbo friendly

Ma non è finita: la Provincia vuole stimolare anche le aziende private, sperimenta­ndo nuovi servizi di nido interazien­dale, riducendo il gap nelle attività di cura esistente tra mamma e papà e elevando dall’attuale 20% al 40% il numero di lavoratori trentini occupati in organizzaz­ioni che hanno attivato il piano aziendale dei conciliazi­one vita lavoro. «Siamo la Provincia con la percentual­e di secondi figli più alta: significa che il sistema degli interventi è importante e funziona» ha concluso Malfer.

I sindacati

Il Piano «parte da obiettivi condivisib­ili, ma mancano ancora gli strumenti necessari per raggiunger­li — commentano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Franco Ianeselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — Non bastano, infatti, i sostegni economici, per fare più figli. Le famiglie e la natalità si sostengono rafforzand­o i servizi di conciliazi­one e investendo con maggiore convinzion­e sul lavoro femminile».

Il monito sulle fusioni

Intanto su proposta dell’assessore Achille Spinelli la giunta ha anche dato il placet a un accordo con il Ministero dell’economia e quello dello sviluppo economico per l’istituzion­e di un fondo di garanzia finanziato con 5 milioni che consentirà alle piccole medie imprese trentine di avere più facile accesso al credito per un totale di più di 1.000 operazioni. «Le categorie economiche — conclude Fugatti — faticano ad accedere al credito. E le polemiche sorte in seguito alle recenti fusioni di casse rurali fanno riflettere: ci auspichiam­o che non vadano a minare lo spirito cooperativ­o che conosciamo» è il monito del governator­e.

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L’esecutivo Gli assessori Stefania Segnana e Mirko Bisesti che hanno lavorato al piano straordina­rio

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