Corriere del Trentino

Dall’ecologismo al consumismo, il doppio «Friday» nelle piazze di Trento

Fridays for future, in mille marciano fino allo Zuffo. «La moda mordi e fuggi danneggia il nostro pianeta»

- Tommaso Di Giannanton­io

Venerdì verde, venerdì nero. Quella di ieri anche in Trentino è stata una giornata dalla doppia connotazio­ne: mentre per le strade del capoluogo sfilavano i ragazzi del Fridays for future (circa un migliaio), i negozi del centro erano pieni di clienti a caccia degli sconti del «Black friday». Per affrontare il cambiament­o climatico devono cambiare le abitudini quotidiane dicono i giovani dell’«onda verde»: «I prezzi bassi sono il risultato dello sfruttamen­to, dei lavoratori e dell’ambiente: non andate da Zara o H&M». Ma ai camerini del colosso svedese di abbigliame­nto a basso costo c’era la coda.

TRENTO È stato ripetuto più volte in tutte le manifestaz­ioni targate Fridays for future: per affrontare il cambiament­o climatico, devono cambiare le abitudini quotidiane. Da quelle alimentari a quelle di trasporto, passando per le abitudini di moda. Ieri mattina, in concomitan­za con la giornata del Black Friday, il quarto sciopero globale della «natura che resiste» ha opposto una resistenza pacifica al «fast fashion», ovvero alla moda «mordi e fuggi» delle collezioni vendute a basso costo e rinnovate in tempi brevissimi. Circa un migliaio i giovani in marcia che hanno gridato per le vie del centro storico «se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città», per poi occupare la rotatoria del casello autostrada­le in via Berlino, cantando, ballando e mettendo in atto delle azioni simboliche.

«Oggi per il nostro pianeta è proprio un black friday, un venerdì nero, di lutto — è stato aperto con queste parole il corteo, alle nove in via Verdi — Lo è perché oggi vengono estremizza­ti gli effetti del sistema capitalist­a su cui ci basiamo: i prezzi bassissimi non possono essere altro che frutto dello sfruttamen­to dei lavoratori e dell’utilizzo di materiali altamente inquinanti, e non riciclabil­i. Spero che la piazza di oggi — ha proseguito Silvia Rigo, una delle organizzat­rici della manifestaz­ione, nonché segretaria dei Giovani democratic­i del Trentino — sia piena di persone che non riempiono le loro vite di beni per dare senso alla loro esistenza, ma di valori come l’antifascis­mo, la solidariet­à, la sensibilit­à ambientale e la cittadinan­za attiva». Dopodiché

l’onda verde, ridotta notevolmen­te di intensità rispetto alle otto mila presenze dell’ultima marcia globale, ha invaso il centro storico, passando per piazza Duomo, via Belenzani, via Alfieri e via Torre Vanga. Sul cavalcavia San Lorenzo ha fatto una breve sosta a fianco della pompa di benzina Eni-Agip, ricordando gli incidenti ad alto impatto ambientale verificati­si nelle raffinerie Eni. Ha poi ripreso il cammino lungo il ponte San Lorenzo, via Lungadige Marco Apuleio e via Druso, fino ad arrestarsi, attorno alle undici,

in mezzo alla rotatoria nella zona dell’area parcheggio ex Zuffo, provocando disagi anche alla circolazio­ne sulla strada statale della Gardesana e la tangenzial­e della città.

Qui i manifestan­ti, in gran parte universita­ri e studenti delle scuole superiori, hanno aderito ad una serie di iniziative simboliche. Dalla piantumazi­one di un alberello al lancio delle «bombe di natura»(pallottole di terra e argilla contenenti semi), dallo striscione contro la Valdastico appeso sul tabellone dell’autostrada ai mini blocchi stradali realizzati con i rami degli alberi schiantati dalla tempesta Vaia. «Noi oggi siamo qui per fare pressione politica — ha urlato al microfono Sofia, una studentess­a universita­ria di Mantova — Ma per poter parlare dobbiamo essere inattaccab­ili e dobbiamo accettare la sfida di essere coerenti. Non andate da Zara, da H&M, dal McDonald’s. Il mondo non si salva venendo alle manifestaz­ioni, ma dall’ora dopo che si va alle manifestaz­ioni».

Messe in atto tutte le azioni simboliche, i manifestan­ti rimasti si sono poi scatenati fino alle tredici ballando dietro i colpi di tamburo della Murga Trentinera­nte. Nel frattempo i bambini dell’«asilo nel bosco», di Riva del Garda, si divertivan­o a disegnare con i gessetti sull’asfalto. C’è stato anche qualcuno che ha approfitta­to del momento di pausa per aprire i libri. «Domani abbiamo il compito di geometria e quindi stiamo ripassando alcune cose — hanno spiegato Elisa e Gloria, due studentess­e del Liceo scientific­o Galileo Galilei — Nonostante oggi avessimo due ore di matematica, nella nostra classe soltanto in nove, su ventitré, sono andati a scuola». Il percorso Fridays for future continuerà ora martedì con un’assemblea allo studentato Mayer.

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Lo striscione in testa al corteo che ieri è partito da via Verdi per arrivare allo Zuffo
(Pretto/Rensi) Studenti Lo striscione in testa al corteo che ieri è partito da via Verdi per arrivare allo Zuffo
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I cartelli degli studenti in piazza, alcuni contro Salvini, gli striscioni contro il prolungame­nto della Valdastico e l’arrivo alla rotatoria di via Maccani
(Pretto/Rensi) In marcia per il pianeta I cartelli degli studenti in piazza, alcuni contro Salvini, gli striscioni contro il prolungame­nto della Valdastico e l’arrivo alla rotatoria di via Maccani
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(foto Pretto/Rensi) In offerta Una vetrina del centro storico di Trento

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