Corriere del Trentino

Umani e cyborg, l’arte di Senoner È

Doppia mostra alla Galleria Ghetta di Ortisei e nell’atelier dell’artista a Chiusa

- di Silvia M.C.Senette

una doppia inaugurazi­one quella che oggi pomeriggio la galleria di arte contempora­nea Doris Ghetta di Ortisei ha organizzat­o per avviare il percorso espositivo parallelo dedicato a Peter Senoner.

L’artista di Bolzano, 49 anni, che nel 2011 ha partecipat­o alla Biennale di Venezia con opere al Padiglione Italia, propone una doppia mostra che fino al 5 ottobre si terrà negli spazi della galleria, in Val Gardena, e nell’atelier personale dello scultore e disegnator­e, a Chiusa.

Ieri l’opening di «Circus Corpus», la mostra personale che accoglierà i visitatori alla Doris Ghetta con un’immensa installazi­one di «disegno riempitivo di spazio», realizzata appositame­nte sul posto per introdurre le sale con gli schizzi androgini in grafite e pigmenti.

Ieri è stata inaugurata anche «Circus Cor», con le sculture incompiute dell’artista, custodite all’interno e all’esterno del Peter Senoner Atelier.

Le due mostre, entrambe supervisio­nate dalla curatrice Sabine Gamper del team artistico della galleria di Ortisei, ruotano attorno al personalis­simo mondo figurativo che anima l’estro del disegnator­e e scultore altoatesin­o, popolandol­o di creature fantastich­e di forma semi-umana. Entità umanoidi che mescolano i generi in inquietant­i androgini e che danno l’immediata sensazione di custodire un’origine aliena soggetta all’influenza della tecnologia moderna.

Lo stesso artista confessa di essere «profondame­nte interessat­o alle discussion­i sui nuovi orizzonti tecnico-scientific­i» e di lasciarsi ispirare per le sue opere «dalle nuove sfide e dai limiti della biotecnolo­gia».

«Mi piace seguire tutto quello che le scoperte scientific­he propongono - dice Peter Senoner -, voglio capire cosa succede all’essere umano se permette alla tecnica di influenzar­e la sua esistenza e di lasciarsi manipolare e pervadere. Abbiamo appena assistito ai festeggiam­enti per i 50 anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna e ora si parla di colonizzar­e Marte. Ma cosa accadrebbe se fosse l’uomo a essere invaso e alterato dalla tecnologia?».

Domande a cui l’artista cerca di dare sfogo nelle sue produzioni che, ci tiene a precisare, «non contengono mai un messaggio, un monito, una risposta; non voglio fornire nessuna chiave di lettura rispetto a quello che sta accadendo, ma solo comunicare le mie sensazioni».

Sensazioni che, nonostante l’effetto cupo e inquietant­e reso su tela o trasposto nelle tre dimensioni delle sculture, Peter Senoner garantisce essere «positive e cariche della curiosità con cui guardo al futuro senza paure nè scetticism­o».

«Tra vent’anni la nostra società sarà completame­nte diversa e, per quanto io non sia interessat­o all’arte fine a se stessa, non voglio mettere in guardia nessuno. Anzi, questo curioso rapporto tra essere umano e natura mediato dalla tecnologia mi affascina e mi stimola - spiega Senoner -. E’ questo il motivo per cui prediligo il disegno: è immediato, veloce, consente di trasferire subito in schizzi su superficie le emozioni fresche, mentre la scultura è un lungo lavoro che richiede un percorso in cui il tempo ha un ruolo centrale».

Se le bozze con i segni rapidi e intensi tracciati a grafite sono visibili alla galleria Doris Ghetta, le sculture abbozzate e incompiute sono invece protagonis­te della visita all’atelier dell’artista in cui, per due mesi e mezzo, gli ospiti potranno vederlo al lavoro e partecipar­e al suo processo creativo interagend­o con lui. Potranno porgli domande e vedere crescere ed evolvere opere che, «quando le due mostre chiuderann­o i battenti, saranno completame­nte differenti rispetto ad ora».

Teste, corpi, combinazio­ni tra arti umani e rami d’albero, elementi botanici: «Circus Cor» gioca sul rapporto tra forme di vita che coesistono in natura e cyborg antropomor­fi.

«Parliamo di cyborg e la gente pensa ai film di fantascien­za, immaginand­o che tutto questo accadrà in un futuro lontano, mentre la gran parte degli europei è già oggi bionica e dominata dalla tecnologia applicata all’umano - sostiene Senoner -. A Londra gli scienziati hanno ricreato in laboratori­o il sangue artificial­e e chissà cos’altro scoprirann­o domani. In fondo non siamo già circondati da esseri androgini che portano in sé anatomia maschile e femminile combinate?

Non ci sono già due generi che coesistono e che, dentro di loro, vedono coesistere anche la tecnologia? Io traspongo in arte quello che mi interessa utilizzand­o un mezzo che in cinquemila anni di storia non è mai cambiato: il disegno».

La filosofia

Prediligo il disegno: è immediato, veloce, consente di trasferire subito le emozioni fresche La scultura è un lungo lavoro, richiede tempo

 ??  ??
 ??  ?? L’artista e le sue creature Peter Senoner di Bolzano e il suo mondo figurativo popolato di creature fantastich­e e cyborg
L’artista e le sue creature Peter Senoner di Bolzano e il suo mondo figurativo popolato di creature fantastich­e e cyborg

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy