Bindesi, arriva l’esposto contro gli attentati
Tagliato il tubo del gas, terzo episodio. Il legale: «Reato grave per l’incolumità delle persone»
TRENTO Poteva andare molto peggio. Anche se all’aperto, il gas fuoriuscito dalla manomissione del tubo che porta il gas al Rifugio Bindesi P.Prati dall’impianto interrato che si trova sul retro, poteva mettere in serio pericolo chi è passato domenica mattina nei pressi della struttura segnalando il forte odore di gas ai proprietari, che a loro volta hanno allertato il 112. Il locale Sat che si trova alla Grotta di Villazzano era infatti chiuso per ferie in quel momento e riapre, come previsto, domani.
Dopo l’allarme si erano recati sul posto i vigili del fuoco di Villazzano e i permanenti di Trento che avevano confermato la manomissione dell’impianto, poi messo in sicurezza. Sul luogo si erano anche recati gli uomini della polizia di Stato e gli uomini della scientifica per i rilievi del caso per poter risalire al colpevole.
Un gesto doloso, uno degli ultimi gesti odiosi che si susseguono negli ultimi mesi ai danni dei gestori, Fabio Bortolotti e Ilaria Valenti, che da qualche anno portano avanti con passione e professionalità il locale.
Dopo i sassi contro le vetrate, i chiodi nel piazzale, infine la manomissione dell’impianto a gas. Un crescendo di azioni che hanno portato la coppia, attraverso il loro legale l’avvocato Nicola Stolfi, a presentare un esposto contro ignoti per fatti che attentano all’incolumità pubblica: «Non è un semplice danneggiamento ad una struttura privata — spiega l’avvocato — il codice tutela in modo particolare gli impianti di distribuzione di energia, di elettricità e gas: se fai un danneggiamento a queste strutture puoi creare un pericolo anche esterno all’ambito produttivo». «Fatti — conclude — che possono costituire attentati all’incolumità pubblica, che posso creare un pericolo per la società». Puniti con pene severe.