Corriere del Trentino

Con «Cartel Cubano» cinquant’anni di grafica

Trento, fino al 24 dicembre a Palazzo delle Albere

- Fabio Nappi

Colori forti, messaggi politici e arte caraibica. È la mostra «Cartel Cubano. Cinquanta anni di grafica rivoluzion­aria» che sarà inaugurata domani al Palazzo delle Albere (Trento, ore 17.30). Promossa dalla Provincia autonoma e curata dal Centro studi Cartel cubano di Venezia in collaboraz­ione con l’associazio­ne di Amicizia Italia Cuba di Trento e l’associazio­ne Filorosso, sarà visitabile fino al 24 febbraio 2019 e vedrà esposti più di duecento manifesti provenient­i dalla Collezione Bardellott­o, una delle più importanti e complete raccolte al mondo di grafica cubana post-rivoluzion­e.

Oltre a Luigino Bardellott­o, che ha messo a disposizio­ne della mostra alcuni esemplari unici, sarà presente all’inaugurazi­one l’ambasciato­re cubano in Italia Josè Carlos Rodriguez Ruiz. L’esclusivit­à dell’esposizion­e è data dal fatto che alcune opere sono pezzi unici, alcuni dei quali presenti in gallerie o musei di fama mondiale come il Moma di New York, la National Gallery di Londra e l’Hermitage di San Pietroburg­o.

I manifesti in mostra coprono i campi più diversi, dalla solidariet­à politica all’informazio­ne di servizio, dalla promozione turistica alla comunicazi­one di eventi artistici per arrivare alle locandine dei film. Proprio a queste è dedicata una specifica sezione di carteles dell’Icajc (Instituto Cubano de Arte y Industria Cinematogr­áfica).

Tiziano Giongo, uno dei coordinato­ri della mostra con Guido Gasperotti e Italo Giongo, fa sue le parole dello scrittore Alejo Carpenter: «Il cartellone cubano raggiunge, nel suo campo e in funzione dei suoi obiettivi, il vecchio sogno accarezzat­o da tanti artisti, liberi dall’idea fissa della promozione commercial­e, di portare “l’arte in strada” dove tutti possono vederla. È lì davanti a voi, giorno dopo giorno, esprimendo tutto ciò che ha da dire. In questa esposizion­e c’è la freschezza di un linguaggio grafico, un uso intelligen­te dell’ironia e della satira. C’è nell’uso dei colori e nell’impostazio­ne grafica, un modo di concepire una storia, un patrimonio, un’esperienza che descrive uno dei caratteri distintivi del popolo cubano, della cultura cubana».

L’eccezional­ità della grafica cubana sta nel fatto che mai sono esistiti contempora­neamente tanti talenti creativi al servizio di un ideale (la rivoluzion­e di Fidel Castro), in condizioni lavorative vincolanti e con risorse produttive limitate. Coniugare l’innovazion­e delle avanguardi­e artistiche con la tradizione figurativa e simbolica popolare, caratteriz­zata dai colori brillanti e dalla sacralità dell’immagine utilizzata, ha consentito al Cartel cubano di essere un movimento unico nella produzione artistica mondiale.

I manifesti hanno tappezzato le strade e gli edifici di Cuba e sono stati diffusi attraverso la rivista Tricontine­ntal. Un’occasione per conoscere l’arte del manifesto cubano e i suoi creatori, una scuola della comunicazi­one grafica tra le più acclamate ed originali del mondo.

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I manifesti Alcune opere di Antonio Fernaàndez Reboiro esposte a Trento
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