Trento Malè-Valsugana, bloccate le ferrovie Acqua potabile vietata in diversi centri
Borgo, il Brenta minaccia una parte del paese Levico: danni negli allevamenti di polli e trote
In Valsugana gli occhi erano puntati sul Brenta. La pioggia torrenziale, scesa ancora più intensamente dal pomeriggio in poi, ha causato piccole esondazioni fortunatamente limitate e che non hanno coinvolto i centri abitati. Ma il caos si è scatenato verso sera con i treni della linea ferroviaria Pergine-Borgo Valsugana e Trento-Malé soppressi e la Sp 1, la Ss 47 e la Sp 135 chiuse, con auto incolonnate sotto la bufera di vento e pioggia mentre i vigili del fuoco spostavano dalle corsie decine di alberi abbattuti dal vento.
I segnali che sarebbe stata una giornata lunga e tesa c’erano già tutti fin dalla mattina, quando la Provincia aveva dato disposizione di anticipare il ritiro degli studenti nei 31 scuole dell’alta e bassa Valsugana. Da lì in poi il maltempo è stato purtroppo anche il pretesto per far rimbalzare sui social fake news allarmistiche generando ancora più panico.
La situazione più critica forse l’ha vissuta Borgo, dove ieri, prevedendo in serata la possibile esondazione del Brenta, in via dei Bagni — il punto in cui la Brenta nuova e la vecchia confluiscono — sono state evacuate per precauzione una decina di famiglie. Il Comune ha messo a loro disposizione l’ostello sportivo, usufruito poi da una sola famiglia (le altre hanno trovato ospitalità da amici e parenti). Il resto lo ha fatto il puntuale lavoro preventivo dei vigili del fuoco, operativi già dalla mattinata per preparare i sacchi di sabbia per tamponare eventuali falle negli argini e mettere al sicuro porte, garage o deviare il flusso di piccoli svasi in vista della piena prevista tra le 21 e le 22. E in serata è arrivato anche il blackout, elettrico. Nel frattempo la protezione civile monitorava il livello del Brenta e stimava quanto potesse ancora perdurare la pioggia. Pioggia che verso le nove si attenuata, stabilizzando la situazione.
Fino al tardo pomeriggio relativamente tranquilla (ovviamente nel contesto emergenziale) la situazione a Pergine, dove sono esondati due piccoli torrenti lontano dalle abitazioni. Nel primo pomeriggio però in paese è scattato l’allarme acqua, culminato da un ordinanza del sindaco Roberto Oss Emer di divieto di uso dell’acqua potabile (la stessa ordinanza emessa anche a Baselga di Pinè). Ma nessun pericolo inquinamento — come ventilato da qualcuno che si è divertito a far girare bufale sui social — solo fango nei pozzi che ha reso torbida e color marrone l’acqua in diverse abitazioni. «I vigili del fuoco però stanno monitorando tutti i pozzi, entro domani (oggi, ndr) la situazione dovrebbe rientrare» spiegava al telefono Oss Emer.
A Levico piangono soprattutto gli allevatori. Dopo la strage delle trote di domenica a Santa Giuliana (trascinate fino alla vicina pista ciclabile in un macabro «cimitero» di pesci), ieri mattina sono stati trovati migliaia di polli morti in un allevamento inondato. In entrambi i casi si contano danni per centinaia di migliaia di euro. Sotto osservazione per tutta la giornata il torrente della Valscura, in cui sono stati alzati gli argini e deviato il corso d’acqua per limitare i danni delle esondazioni. In potenziale pericolo c’era la frazione di Quaere, con alcune famiglie pre-allertate per una possibile evacuazione che però non c’è stata. Tuttavia protezione civile e vigili sono riusciti a contenere i disagi, salvo un blackout elettrico nel pomeriggio. Ma già in serata il rischio di grosse esondazioni era stato sventato, rimaneva il problema del forte vento, con folate che hanno abbattuto decine di alberi, tetti e lamiere (un convitto di ragazze è stato evacuato) e chiuso le strade isolando la Valsugana. E oggi i trasporti saranno ancora ridotti. .