Alto Adige: scatta l’allarme rosso A22 monitorata
Caramaschi: «Tutti via dagli argini». « Frana sulla funicolare della Mendola. Bronzolo rischia l’evacuazione
Allarme anche in Alto Adige, dove il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi ha firmato un’ordinanza che vieta di sostare lungo gli argini. Frana sulla funicolare della Mendola. In autostrada è stata sgomberata la frana caduta a Terme di Brennero.
BOLZANO La protezione civile altoatesina ha alzato ieri pomeriggio lo stato di allerta al massimo livello a causa del maltempo: ora è allarme rosso (detto Charlie tra gli addetti ai lavori), un livello che non era mai stato raggiunto in Alto Adige.
Il vertice
La lunga giornata è iniziata in mattinata con l’insediamento, presso la sede della Protezione civile, della Centrale operativa provinciale, che ha il compito di raccogliere le informazioni e coordinare gli interventi legati all’eccezionale ondata di maltempo. Giovedì, in attesa dell’arrivo della pioggia, lo stato di protezione civile era stato portato da zero ad alpha, ma ieri la Centrale operativa ha deciso di innalzare lo stato di protezione civile al livello rosso su tutto il territorio altoatesino. Alla riunione hanno partecipato l’assessore provinciale Arnold Schuler, il Commissario del governo Vito Cusumano, il direttore dell’Agenzia per la protezione civile Rudolf Pollinger, il geologo provinciale Volkmar Mair, il presidente dei vigili del fuoco volontari, Wolfram Gapp, il direttore tecnico dell’Autobrennero, Carlo Costa, e Alberto Regaiolo di Rete ferroviaria italiana. È stato inoltre attivato un numero verde in grado di offrire informazioni utili sulla situazione: 800 751751. La Protezione civile invita la popolazione «a prestare attenzione a tutti i tratti di strade, piste ciclabili e infrastrutture che costeggiano i corsi d’acqua, compresi gli eventuali cantieri che si trovano nelle vicinanze di fiumi e torrenti».
L’ordinanza
Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, a seguito del «grave e immediato pericolo di inondazione dei fiumi», ha firmato un’ordinanza che dispone il «divieto assoluto a tutte le persone di sostare sotto i ponti cittadini e lungo gli argini dei fiumi durante tutto il periodo dell’attuale allerta, e quindi di allontanarsi immediatamente dai predetti siti». Questo a seguito del pericolo di inondazione dei fiumi per le continue piogge delle ultime ore. In caso di mancato rispetto del divieto, le persone inadempienti saranno allontanate, come del resto avvenuto domenica sera (alcuni senzatetto che si trovavano sotto ponte Loreto sono stati allontanati). La situazione è comunque destinata a migliorare oggi. Secondo il meteorologo provinciale Dieter Peterlin, infatti, durante la mattinata si registreranno rovesci abbastanza diffusi ma di seguito le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi con locali schiarite.
I disagi
In Alto Adige ci sono stati oltre 200 interventi dei vigili del fuoco, ma per fortuna non si sono registrate — al momento di andare in stampa — gravi emergenze. Numerosi allagamenti e diverse frane, ma senza feriti. Nel tardo pomeriggio di ieri una frana ha invaso il tracciato della funicolare della Mendola, che è stata immediatamente chiusa al pubblico. Lo smottamento non ha colpito la funicolare e non ci sono feriti, ma il servizio è sospeso fino a quando non sarà messo in sicurezza il pendio franato: la Sad ha comunque subito attivato un servizio sostitutivo di autobus.
A Bronzolo, la sindaca Giorgia Mongillo ha presieduto ieri sera il comitato operativo comunale, decidendo di allertare le 40 famiglie che risiedono nella zona del paese più vicina al fiume Adige: «Abbiamo avvisato le famiglie che il fiume è a rischio esondazione nella notte e che si devono quindi tenere pronte ad una possibile evacuazione delle loro case. In quel caso, le famiglie saranno trasferite nella palestra della scuola, che si trova in una zona più sicura. Speriamo comunque che non si arrivi a tanto». Pronto per l’evacuazione anche il Centro di sperimentazione agraria Laimburg. In Val Pusteria, annunciato il rischio di esondazione, nella notte, per la Rienza a Vandoies.
In montagna
I problemi non riguardano comunque solo il fondovalle: il soccorso alpino del Cnsas è dovuto intervenire in Val Badia per salvare un team internazionale di 8 speleologi (5 italiani, 2 sauditi e un australiano), bloccato nella neve. Il team era partito mercoledì scorso per esplorare alcune grotte nella zona di Fanes. Il campo base, con sei tende, era stato installato a 2.900 metri di quota tra le cime Conturines e Lavarella. A causa delle forti nevicate, sabato a mezzogiorno il gruppo ha lanciato una richiesta d’aiuto. La squadra del soccorso alpino Cnas di San Vigilio di Marebbe, visto il forte vento e il pericolo di valanghe, non è però potuta intervenire prima delle 4 di domenica notte. Una volta raggiunto il campo base, i soccorritori hanno fornito agli speleologi delle racchette da neve per affrontare la discesa. Le operazioni di soccorso si sono concluse ieri mattina: illesi tutti i membri del team di speleologi. Nella zona del passo dello Stelvio, 180 turisti sono al momento bloccati negli alberghi. A causa delle forti nevicate, sono state infatti chiuse entrambe le strade che salgono al passo, sia quella lombarda che quella altoatesina, e quindi i turisti sono bloccati in attesa della riapertura delle strade.