Gli agricoltori festeggiano il ripristino dei voucher Caute le Province autonome
Coldiretti e Confagricoltura sperano in un sì rapido al Senato
TRENTO Il possibile ritorno dei voucher per il settore primario, mette in fibrillazione il mondo agricolo nelle province autonome di Trento e Bolzano. Il provvedimento, contenuto nel Decreto Dignità già approvato alla Camera, potrebbe diventare presto operativo, se pure il Senato accenderà il semaforo verde, prima della pausa estiva nei lavori parlamentari. «Al di là dei proclami — mette le mani avanti Arnold Schuler, assessore provinciale all’Agricoltura in Alto Adige — bisognerà analizzare con attenzione cosa cambierà nel concreto sul piano operativo, studiando nel dettaglio le modalità attuative, se e quando la norma verrà approvata definitivamente in Parlamento». Un lavoro di analisi tecnica che non potrà prescindere dal confronto con le rappresentanze di categoria. Un ragionamento pienamente condiviso dall’omologo trentino Michele Dallapiccola. «Fondamentale sarà il confronto con le associazioni agricole — sostiene l’esponente della giunta di piazza Dante — insieme dovremo valutare con attenzione gli effettivi impatti nel territorio». Ma le prime reazioni nei sindacati d’impresa paiono positive. «La reintroduzione dei voucher in agricoltura — spiega Gianluca Barbacovi, presidente Coldiretti Trentino — è stata una priorità su cui abbiamo spinto moltissimo. Prima dell’avvio del dibattito parlamentare ho fatto parte della delegazione che ha incontrato il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per sollecitare una disponibilità, al momento accolta». Ma perché tutta questa insistenza sui controversi buoni lavoro? «Non è un problema di costi — sostiene Barbacovi — ma di flessibilità nell’impiego nei periodi di picco produttivo. I contratti a tempo determinato hanno maggiori rigidità, non ragionevoli per rapporti di lavoro di pochi giorni». Una lettura su cui converge pure Diego Coller. «Il problema è essenzialmente di natura burocratica — argomenta il coordinatore di Confagricoltura Trentino — con i voucher, se verrà confermata la reintroduzione, potremo rivolgerci non solo a operai agricoli, ma coinvolgere per brevi e precisi periodi giovani studenti o pensionati, con modalità più flessibili e risp0ndenti alle esigenze in determinati momenti nell’anno, limitati nel tempo ma fondamentali nella gestione del lavoro delle imprese agricole». Il tema voucher, nella lettura delle associazioni agricole, rappresenta nettamente il tema prevalente nell’analisi del Decreto Dignità. «Era questo l’elemento che ci premeva maggiormente — conferma Barbacovi — sugli altri punti avremo modo di approfondire la riflessione». Tra questi, aveva sollevato perplessità tra gli albergatori (pure ammessi all’impiego dei buoni lavoro) la stretta sui contratti a termine. con la reintroduzione delle causali, la riduzione del loro impiego da 36 a 24 mesi per lavoratori, con diminuzione delle proroghe possibili da cinque a quattro.
Barbacovi
«I buoni lavoro sono una necessità non per i costi ma per la maggiore flessibilità»
Coller
«I tempi determinati sono troppo rigidi per rapporti lavorativi di poche giornate»
Schuler
Al di là dei proclami dovremo valutare bene che cosa cambierà sulla scorta delle norme attuative che seguiranno il varo definitivo
Dallapiccola Gli impatti effettivi sul territorio andranno misurati con attenzione e centrale sarà il confronto con le categorie