La città del futuro, progetto di Fbk Sensori per capire
Pistore: «Dai dati integrati analisi puntuale»
TRENTO Trento si racconta e a farla parlare sono i sensori di City Sensing, progetto bandiera con cui Fbk mira a indagare e interpretare la città. «Vogliamo prendere il polso al capoluogo» spiega Marco Pistore, responsabile del progetto e alla guida dello Smart Community Lab, mutuando il linguaggio dal gergo medico.
Così come lo stato di salute di un paziente deriva da una pluralità di fattori, infatti, allo stesso modo una città può essere analizzata in profondità solo mettendo insieme tutte le sue componenti. E dunque: amministrazione, mobilità, ambiente, sicurezza, inclusione sociale, analizzate attraverso l’integrazione di social network, delibere, pubblicazioni, immagini satellitari e mappe. Ovvero, tutte le tracce con cui ogni giorno una comunità segna il suo operato. Dati che, se uniti, possono fornire un quadro chiaro ed esaustivo di quali siano le reali condizioni e le possibili aspirazioni di un territorio.
«Le nuove tecnologie ci consentono di fare un’analisi puntuale, osservando la città da più dimensioni: pensiamo, ad esempio, a come cambia a seconda del periodo temporale considerato, un fine settimana qualsiasi o il weekend dell’adunata degli alpini, o a seconda del quartiere, piazza Dante o le Albere. E soprattutto, a seconda del criterio interpretativo adottato: oggettivo o soggettivo» evidenzia Pistore. Con City Sensing, tutte queste dimensioni potranno correre insieme, coinvolgendo cittadini di ogni età.
Il progetto è iniziato a maggio 2018 e in autunno dovrebbero arrivare i primi riscontri. La fase 1 si chiama «City Sensing Large» e si basa sulla mappatura e sull’interpretazione di tutti i dati disponibili. La fase 2, invece, entrerà nel vivo a breve e si chiamerà «City Sensing Small» perché andrà a interpretare la città nel piccolo, ovvero a partire dal quartiere della Vela.
Qui, nel parco, saranno istallati una serie di sensori che consentiranno di monitorare le attività in corso, assicurando da un lato il giusto grado di autonomia e libertà a chi lo frequenta e dall’altro lanciando allarmi in caso di pericolo. «Si tratta di un’evoluzione di un progetto già avviato in passato con l’iniziativa “A piedi sicuri” quando abbiamo fornito ai bambini che andavano a
Per step Comincere mo dal parco della Vela monitorand o le attività ed eventuali pericoli
scuola accompagnati da un volontario, dei sensori, in pieno accordo con i loro genitori, cosicché il volontario potesse sempre avere sotto controllo lo spostamento dei piccoli scolari. Una cosa simile accadrà al parco, ma con più spazio per autonomia e libertà» racconta Pistore, sottolineando come proprio il coinvolgimento dei più piccoli abbia già mostrato grandi potenzialità nella creazione di città intelligenti. È d’esempio il progetto Climb avviato sempre da Fbk con cui sono stati trasformati i chilometri percorsi a piedi o con mezzi sostenibili dai bambini per arrivare a scuola in viaggi didattico-interattivi che, tappa dopo tappa, hanno permesso loro di scoprire città, paesi, ambienti, finanche percorsi musicali d’autore, trasformando i passi in una nuova forma di insegnamento.
«Non c’è niente di più bello che poter rendere smart le nostre comunità iniziando proprio dai bambini. Sono loro la generazione che più potrà aiutarci a implementare, anche in futuro, questi strumenti per consentire a ogni città di essere sempre più aperta, sostenibile e consapevole dei propri problemi, risolvendoli anticipatamente» conclude Pistore, ricordando che per City Sensing, progetto sostenuto con un investimento da 330 mila euro, saranno assunte sei nuove risorse, tra ricercatori post doc, sviluppatori e gestori delle comunità.
Il precedente
In passato il principio fu sperimentato in piccolo seguendo gli spostamenti dei bambini