Candidati, il Pd attende Roma e gli alleati
Ieri il coordinamento provinciale: «Scelte da condividere con la coalizione». Upt, rispunta Fravezzi
TRENTO Forse qualcuno sperava di chiudere la partita in settimana. Anche se molti — primo fra tutti il segretario del Pd Italo Gilmozzi — dubitavano che quelle «24-48 ore» promesse da Roma per sciogliere tutti i nodi legati alle candidature sarebbero state rispettate alla lettera.
E in effetti i giorni sono passati. E le domande sono rimaste senza risposta. Con le due incognite principali — leggi: la collocazione di Michele Nicoletti e Lorenzo Dellai — ancora sul tavolo della coalizione di centrosinistra autonomista. Tanto che in casa Pd, ieri, la conclusione è stata netta: in attesa di risposte e di una valutazione complessiva nella coalizione, tanto vale riaggiornare il confronto alla prossima settimana. Evitando quindi perdite di tempo.
Il comunicato diffuso dal coordinamento provinciale dem al termine della riunione di ieri pomeriggio è laconico. «Il coordinamento — si legge — ha ritenuto prioritaria la necessità di una condivisione con le altre forze della coalizione nella scelta delle candidate e dei candidati da proporre agli elettori prima di un ulteriore confronto interno. Tale convincimento viene ritenuto prioritario rispetto alla definizione interna, riconoscendo il valore della coalizione e lo spirito unitario nella sua rappresentazione. Alla luce del fatto che lo stesso percorso viene svolto all’interno delle altre forze politiche della coalizione, aggiorniamo il coordinamento ai prossimi giorni». Insomma, di sviluppi se ne registrano pochi. Anche se le indiscrezioni continuano a «volare». Sul Pd e non solo.
Con l’unica boccia ferma della candidatura di Franco Panizza su Trento, a stimolare il dibattito sono tutte le altre caselle. Con scenari che cambiano a seconda delle prospettive. È chiaro che, almeno in casa dem, ogni ragionamento dovrà attendere l’esito delle valutazioni di Roma sul deputato uscente Nicoletti, la cui collocazione sul collegio di Bolzano-Bassa Atesina è osteggiata dal partito altoatesino (la richiesta è di avere piuttosto un big nazionale) ma auspicata da Trento. Che in questo modo avrebbe un nome in meno da considerare in un complesso gioco di incastri che contempla anche una serie di ambizioni personali. Come quella di Alessandro Olivi su Trento (ma nel capoluogo si fa anche il nome di Maria Chiara Franzoia). E di Elisa Filippi, per la quale si parla del listino proporzionale. Strategie che dovranno essere concordate anche con l’Upt, la cui riunione di lunedì potrebbe dare qualche risposta. In questo caso, il punto di domanda si chiama Lorenzo Dellai. L’ex governatore assicura di non voler optare per un collegio «blindato» fuori dal Trentino. Ma intanto c’è chi disegna una sfida con Vittorio Fravezzi in Vallagarina e Tiziano Mellarini in Valsugana.
E rimane fluida anche la situazione nel centrodestra, dove in queste ore i vertici nazionali stanno decidendo la suddivisione dei collegi. Secondo qualcuno, la partita dovrebbe chiudersi entro domani. Ma c’è anche chi sostiene che Forza Italia e Lega nord scioglieranno le riserve sulle candidature solo dopo aver visto le mosse degli avversari, in modo da poter decidere di conseguenza i nomi migliori da schierare in ogni collegio. Come è noto, le ambizioni maggiori sono sul collegio della Valsugana, dove Maurizio Fugatti e Michaela Biancofiore si contendono la presenza. Ma non si escludono sorprese, visto che l’ex presidente della Provincia Mario Malossini aveva mostrato qualche interesse proprio per il collegio più appetibile per lo schieramento.
E ad attendere le decisioni nazionali sono anche le Civiche, pronte a indicare un nome per la sfida su Trento contro l’autonomista Franco Panizza. In questi giorni è circolata l’ipotesi di una candidatura del consigliere provinciale noneso Gianfranco Zanon. Ma anche in questo caso altri nomi potrebbero spuntare nelle prossime ore.