Plaza, ecologisti arrabbiati Masè: abbiamo posto dei vincoli
Plaza, Tessadri (Mountain wilderness) netto: «Avevano promesso di non realizzare quel tracciato» Masè (Adamello Brenta): il parco ha posto dei vincoli precisi per mitigare l’impatto dell’opera
«Così ci prenderanno anche Serodoli». Franco Tessadri, presidente di Mountain wilderness, boccia la nuova pista Plaza e annuncia battaglia nel comitato di gestione del parco di oggi.
TRENTO Franco Tessadri non usa tanti giri di parole. «Se accettiamo tutto — sbotta il presidente di Mountain wilderness — alla fine ci prenderanno anche Serodoli».
A poche ore dalla riunione del comitato di gestione del Parco Adamello Brenta (in agenda questo pomeriggio), nel corso della quale si parlerà anche della contestata pista Plaza e della riserva speciale prevista in Valagola (Corriere
del Trentino di ieri), il componente dell’organismo dell’ente di Strembo anticipa la sua contrarietà alla prospettiva. E annuncia un intervento di fuoco. «La Provincia — tuona — ora dà il via libera alla pista Plaza. Ma ricordo quanto successe nel 2004, quando venne dato parere positivo al collegamento Pinzolo-Campiglio: nella sede del Parco, l’ente e Lorenzo Dellai assicurarono che quella pista non si sarebbe mai fatta. E invece oggi lo scenario è tutt’altro». Non solo: «Sempre nell’area di Pinzolo — rilancia Tessadri — si sta lavorando per la costruzione di un bacino di innevamento nella conca di Grual. Terribile. Chiederò ai vertici del Parco se anche in questo caso ci racconteranno che si sta realizzando un laghetto alpino, come avevano fatto per Montagnoli, a Madonna di Campiglio».
La conclusione del presidente nazionale di Mountain wilderness è amara: «Ormai — dice — tutto viene dato alle funivie. E il parco, in tutto ciò, cosa fa? Di sicuro non lavora come si deve. Il parco è diventato ormai solo un aspetto di marketing».
Scontato, quindi, il voto negativo degli ambientalisti alla proposta di delibera collegata alla Plaza. E non sarà l’unico. «Nella riunione del comitato — prosegue Tessadri — si discuterà anche dell’ampliamento dei rifugi Casinei e Brentei. Si tratta di aumenti di volume pari al 20-25%. Non proprio minimi. Tutte queste deroghe non sono accettabili».
A cercare di stemperare i toni, in vista dell’assemblea di questo pomeriggio, ci pensa il presidente dell’ente di Strembo. Che ripercorre gli ultimi passaggi del tormentato «caso» Plaza. «A ottobre — ricorda Joseph Masè — la conferenza dei servizi provinciali ha dato parere positivo all’intervento. Tutti i servizi si sono espressi a favore». E qui, pro- segue, sono intervenuti il Parco e il Servizio sviluppo sostenibile e aree protette. «Abbiamo condizionato il “sì” alla pista — sottolinea il presidente — a una serie di vincoli». Abbozzati già nel protocollo d’intesa tra Provincia e Parco sulla definizione di un piano d’azione per la riserva speciale Valagola-Val Brenta, che oggi sarà al vaglio del comitato di gestione. «Il protocollo — detta i tempi Masè — sarà il primo passo. Poi ci si concentrerà sul piano di azione della riserva». Che sarà costruito in dialogo con le amministrazioni coinvolte. Ma quali saranno i paletti? In sostanza, durante il periodo invernale di apertura della pista e dell’impianto di risalita, il Parco imporrà il divieto di transito lungo la strada dal bivio Plaza-Fogajart. Sarà inoltre vietata la circolazione delle motoslitte e «di qualsiasi mezzo a motore su strade innevate». Così come sarà imposto il divieto di sci fuori pista e di free ride in tutta la riserva speciale. Verranno inoltre individuati dei tracciati scialpinistici all’interno della riserva, «anche in relazione al nuovo scenario conseguente allo sbarrieramento dell’impianto di risalita Plaza».
Il monito Troppe deroghe ai rifugi e troppe concessioni alle funivie Così non va bene: l’ente di Strembo è solo marketing