Carro di carnevale ribaltato Ecco i primi esposti delle vittime
Gallina: perizia sull’attestato rilasciato. Due delle vittime hanno presentato un esposto
La Procura di Trento sta valutando di chiedere una perizia per capire alcuni aspetti tecnici legati all’attestato di idoneità del carro di Carnevale che si ribaltò il 25 febbraio scorso fra Bosentino e Vattaro provocando ferite ai 26 ragazzi a bordo. A far venire i dubbi alla Procura la relazione consegnata dai carabinieri e dall’Uopsal. Intanto due dei feriti hanno presentato un esposto.
TRENTO C’è un aspetto giuridico ormai assodato: il carro di carnevale non poteva viaggiare sulla strada, al di fuori della sfilata. Non con persone a bordo e quel giorno sul mezzo agricolo c’erano ventinove ragazzi, molti di più rispetto a quelli che poteva portare. La «casetta» di Scooby-Doo era «autorizzata» a trasportare un massimo di venti persone.
Il dato era stato evidenziato dallo stesso procuratore Marco Gallina all’indomani dell’incidente, avvenuto il 25 febbraio scorso, all’interno della rotatoria per Bosentino e Vattaro. Il carro allegorico facendo la curva si era ribaltato su un fianco e ventisei ragazzi che erano sulla casetta sono rimasti feriti, alcuni di loro in modo grave, con prognosi superiore ai 60 giorni. Ma ora c’è anche un fronte tecnico da chiarire. La relazione consegnata nei giorni scorsi in Procura dai carabinieri della compagnia di Trento e dagli ispettori dell’Uopsal, che hanno condotto le indagini, sollevano alcuni dubbi sull’idoneità del carro allegorico. Per questo la Procura ora intende chiedere una perizia tecnica, con la formula dell’incidente probatorio, a tutela quindi di tutte le parti, per chiarire alcuni aspetti puramente tecnici.
La magistratura vuole capire se il carro era idoneo a viaggiare con un carico sopra. Sotto la lente c’è anche l’attestato di idoneità rilasciato dal tecnico incaricato delle verifiche. C’è una normativa sugli spettacoli che è stata recepita dalla Provincia e prevede una certificazione che attesti l’idoneità dei mezzi utilizzati nelle manifestazioni e spettacoli.
«Dobbiamo stabilire — ha spiegato il procuratore facente funzioni, Marco Gallina — se la valutazione fatta per l’attestato di idoneità è corretta o meno». Gli investigatori hanno effettuato una serie di verifiche anche su altri carri allegorici che hanno partecipato al alla manifestazione carnevalesca di Vattaro e hanno notato che i sistemi di ancoraggio erano differenti rispetto alla «casetta» di Scooby-Doo. Ora la parola passa ai tecnici che dovranno sciogliere i tanti dubbi. Nel frattempo la Procura sta valutando anche un altro passaggio giuridico: l’autorizzazione comunale prevedeva che gli organizzatori dell’evento si confrontassero con le forze dell’ordine per le questioni relative alla sicurezza del mezzo nel trasferimento dal deposito al luogo della sfilata, ma, stando ai primi accertamenti, questo confronto non ci sarebbe mai stato.
Sono tanti i nodi da sciogliere, la Procura vuole fare chiarezza. Quel giorno infatti si è rischiata la tragedia, 26 figuranti sono rimasti feriti, ora, anche i più gravi, si sono ripresi, ma i segni di quell’incidente resteranno impressi a lungo su alcuni ragazzi.
Adesso si stanno muovendo anche le vittime, due di loro si sono rivolte all’avvocato Roberto Bertuol e hanno presentato un esposto in Procura chiedendo che venga fatta chiarezza su eventuali responsabilità. Il giovane, che era alla guida del mezzo, difeso dall’avvocato Claudio Tasin, è ancora sconvolto e attende gli sviluppi delle indagini.
L’incidente Nell’incidente a Vigolo sono rimasti coinvolti ventisei giovani figuranti