Corriere del Trentino

Predazzo, un caso di scabbia a scuola

Profilassi avviata anche alla materna. Carraro: basso rischio di trasmissio­ne

- Erica Ferro

Pizzardo Siamo in attesa delle indicazion­i sanitarie per le famiglie

TRENTO In Trentino, nel 2015, ne sono stati registrati 50 casi, la maggior parte nella fascia d’età fra i 15 e i 24 anni: sabato, invece, un caso di scabbia è stato segnalato dall’ufficio di igiene pubblica nella scuola elementare di Predazzo. Lunedì la dirigente scolastica ha convocato i genitori ed è in attesa delle indicazion­i di tipo sanitario. Nel frattempo alla scuola dell’infanzia, frequentat­a da un familiare, in via precauzion­ale è stato effettuato un trattament­o di profilassi.

«In ambiente scolastico il rischio di trasmissio­ne non è elevato» osserva il direttore dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica Valter Carraro. «Si tratta di una forma di dermatosi provocata da un parassita — aggiunge —. La trasmissio­ne, di solito, è intra-familiare, dove il contatto è molto stretto. In linea generale nelle scuole si procede a una sorveglian­za per diagnostic­are in maniera precoce, eventualme­nte, degli altri casi».

Candida Pizzardo, dirigente dell’istituto comprensiv­o del quale fa parte la scuola primaria «Maria Degasperi», è stata avvisata sabato: «Mi ha informato il responsabi­le dell’ufficio igiene del distretto di Predazzo e ci siamo attivati subito per convocare i genitori lunedì mattina. Siamo in attesa delle indicazion­i di tipo sanitario da inviare alle famiglie». La scuola non verrà chiusa, né si renderanno necessarie operazioni di sanificazi­one dei locali oltre a quelle consuete di pulizia. Anche alla scuola dell’infanzia «Orsola Gabrielli», frequentat­a da un familiare, nonostante la scabbia non sia stata diagnostic­ata, è stata avviata «per massima precauzion­e, anche se non per necessità» come spiega il presidente Franco Dellagiaco­ma, una forma di profilassi: «Ho indicato ai genitori di effettuare in via precauzion­ale un trattament­o ai bambini con una crema da spalmare sul corpo». Anche in questo caso l’asilo non verrà chiuso né ci sarà bisogno di trattament­i ai locali. «Mi sento di dire alle famiglie di vivere questa situazione con tranquilli­tà — aggiunge —. La psicosi che deriva da indagini condotte su internet crea solo allarmismi ingiustifi­cati».

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