Corriere del Trentino

«Cooperazio­ne internazio­nale, i giovani ci investano»

Il viceminist­ro Giro oggi a Trento: «Non è soltanto volontaria­to»

- Di Stefano Voltolini

Mario Giro, viceminist­ro agli Affari esteri, sarà oggi pomeriggio a Trento. «Ai giovani — dice anticipand­o i contenuti dell’incontro al dipartimen­to di Sociologia — illustrerò tutte le opportunit­à nelle organizzaz­ioni internazio­nali: opportunit­à vere, di carriera, non solo volontaris­tiche. Possono costruirsi un futuro all’estero». L’esponente del governo Gentiloni non risparmia gli elogi nei confronti della Provincia: «È un’eccellenza nella cooperazio­ne allo sviluppo. Stiamo lavorando insieme a un progetto in Uganda».

TRENTO «Trento è un’eccellenza nella cooperazio­ne internazio­nale. Con la Provincia, che ha una sua tradizione nel settore, stiamo lavorando a un progetto per l’Uganda. Riguardo ai giovani, a loro illustrerò tutte le opportunit­à nelle organizzaz­ioni internazio­nali: opportunit­à vere, di carriera, non solo volontaris­tiche. Possono costruirsi un futuro all’estero». Mario Giro, viceminist­ro agli affari esteri, anticipa il tema del suo intervento al dipartimen­to di Sociologia, oggi pomeriggio. «Lavorare nella cooperazio­ne internazio­nale» è il titolo del seminario che inizia alle 14.15, con i saluti di Paolo Collini, rettore, e di Sara Ferrari, assessora provincial­e.

Il titolare della delega alla cooperazio­ne internazio­nale nel governo Gentiloni parlerà alle 14.35. Successiva­mente verrà dato spazio anche alle testimonia­nze sul campo e al dialogo fra il viceminist­ro, gli studenti e gli operatori del settore. Modera Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino.

Quali opportunit­à si presentano al ministero e nelle organizzaz­ioni internazio­nali?

«La nuova cooperazio­ne internazio­nale è sicurament­e una possibilit­à valida per i giovani. Mostrerò le slide con tutte le opzioni per le carriere e le strategie di entrata efficaci. L’elenco comprende campi di lavoro all’estero, servizio civile internazio­nale, servizio volontario europeo. E poi le selezioni nell’Unione europea, il JpoJunior profession­al officer, esperienza formativa di due anni nelle organizzaz­ioni del sistema Onu, e ancora il concorso diplomatic­o al ministero degli esteri, i tirocini nelle rappresent­anze diplomatic­he italiane all’estero, il concorso per i funzionari junior dell’Agenzia italiana per la cooperazio­ne allo sviluppo, le figure degli addetti alla promozione culturale presso ambasciate e istituti italiani di cultura. Insomma, le opportunit­à non mancano».

Non solo stage quindi, ma strade che vale la pena provare?

«Sì, il messaggio è che si può andare all’estero non solo per infilarsi in un pub inglese. Si possono anche costruire carriere, scommetter­ci la vita. I giovani trentini e italiani possono aprirsi al mondo non soltanto in iniziative volontaris­tiche, ma per qualcosa di serio, formativo e profession­ale».

A Trento viene anche per conoscere l’esperienza nella solidariet­à con i Paesi in via di sviluppo?

«In realtà, con questo territorio siamo costanteme­nte in contatto. Abbiamo diverse cose in ballo con la Provincia. Faremo delle visite assieme all’assessora Sara Ferrari. Tra le iniziative c’è un progetto per l’Uganda».

L’esempio locale è positivo?

«Trento è un’eccellenza nella cooperazio­ne allo sviluppo italiana. La Provincia ha una sua tradizione nel campo. Anche le organizzaz­ioni non governativ­e sono performant­i».

Il giudizio Trento è un’eccellenza Progetto comune in Uganda

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Viceminist­ro Mario Giro, responsabi­le della cooperazio­ne allo sviluppo nel governo

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