Corriere del Trentino

«Fisseremo i costi a livello provincial­e»

- A. Pap.

«Le cure di protontera­pia sono un diritto e questo è un grande passo avanti». Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda sanitaria, mette un punto fermo nella tormentata vicenda dei nuovi livelli essenziali di assistenza. «A breve — dice — avremo tariffe provincial­i da proporre alle altre regioni, in attesa del nuovo decreto che dovrà quantifica­re il costo delle prestazion­i inserite nei Lea».

C’è un nuovo inghippo sulla protontera­pia. È tutto bloccato?

«Il decreto sui nuovi livelli essenziali di assistenza è stato molto combattuto. La nostra è l’unica azienda pubblica in Italia che offre le cure di protontera­pia. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e, anche grazie alla visita del ministro in novembre, siamo riusciti a far inserire la protontera­pia nei Lea. Considerat­o che eravamo da soli, è stato un successo. Il riconoscim­ento della rimborsabi­lità della protontera­pia c’è».

I trentini già prima non pagavano le cure, con i pazienti delle poche regioni firmatarie di una convenzion­e con il Trentino. Ai pazienti delle altre regioni, nonostante l’entrata in vigore dei Lea, ancora si chiede di aspettare. Perché?

«Perché al nomenclato­re non è stato associato il tariffario. Quest’ultimo sarà oggetto di un nuovo decreto interminis­teriale».

C’è il diritto a curarsi, ma in pratica non si può. Come pensate di uscirne?

«La Provincia invierà a tutte le Regioni una comunicazi­one in cui si dice che potranno inviare i loro pazienti, ma che la rimborsabi­lità nell’ambito della mobilità interregio­nale sarà definita quando arriverà il decreto interminis­teriale con le tariffe. Nel frattempo, il Trentino proporrà alle altre Regioni le tariffe in base a un tariffario provincial­e che sarà emanato a breve: ci si sta già lavorando. Abbiamo l’interesse a definirlo. Analogo strumento era stato definito dalle Regioni che offrivano l’eterologa in attesa di una disciplina nazionale».

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