Corriere del Trentino

Tre valanghe, una vittima in val Ridanna

Perde la vita un trentatree­nne di Naz-Sciaves: scendeva con gli sci assieme a un amico Altra slavina sul monte Giovo: gravissimo un ragazzo. Valle Aurina, escursioni­sta illeso

- Valentina Leone

BOLZANO Bilancio drammatico ieri sulle montagne dell’Alto Adige. Uno scialpinis­ta di appena 33 anni ha perso la vita travolto da una slavina nella zona del giogo di Vallicola, appena sotto la croce di Racines. Un sedicenne tedesco, invece, sta lottando tra la vita e la morte dopo esser stato sepolto da una valanga sul monte Giovo.

Sfiorata la tragedia anche sul monte Spico, in valle Aurina, dove si è verificato un altro distacco. Fortunatam­ente, però, l’escursioni­sta colpito è riuscito a rimanere a galla ed è risultato praticamen­te illeso.

L’incidente più grave è avvenuto in valle di Valtigel a quota 2.200 metri, poco sopra malga Entholz. Patrick Unterkirch­er, 33 anni, di NazSciaves, era diretto insieme a un amico verso la croce di Racines. I due, scialpinis­ti esperti, si erano però resi conto che il tragitto rimasto non era sicuro e avevano deciso di tornare indietro, rinunciand­o alla cima. Si erano appena tolti le pelli e stavano procedendo in discesa, quando è avvenuto il distacco che li ha travolti. L’amico della vittima è riuscito a mettersi in salvo e ha immediatam­ente lanciato l’allarme: sul posto è arrivata una squadra di uomini del soccorso alpino, insieme all’unità cinofila, mentre da Pontives si è alzato in volo l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites. Il corpo di Patrick era sepolto sotto un metro e sessanta di neve e purtroppo l’intervento dei soccorrito­ri è stato vano. Dopo un tentativo di rianimazio­ne, l’equipaggio medico non ha potuto che constatarn­e il decesso. Entrambi i ragazzi erano grandi appassiona­ti di scialpinis­mo e avevano con loro tutta l’attrezzatu­ra necessaria. L’escursioni­sta sopravviss­uto è stato ricoverato al San Maurizio di Bolzano per ulteriori accertamen­ti ma non avrebbe riportato ferite gravi.

Sconvolto il sindaco di Naz-Sciaves, Alexander Überbacher: «Non conoscevo personalme­nte il giovane ma quanto accaduto è drammatico. Sono senza parole, le mie condoglian­ze alla famiglia della povera vittima».

Appena un paio d’ore prima della tragedia, sul monte Giovo si era verificata un’altra slavina: un gruppo di sei scialpinis­ti tedeschi stava infatti procedendo fuoripista. La valanga ha centrato in pieno la comitiva: in cinque sono riusciti a rimanere a galla mentre un ragazzino di sedici anni è rimasto gravemente ferito. Recuperato dagli uomini dell’Aiut Alpin e intubato, l’elicottero Pelikan 2 lo ha trasferito d’urgenza a Bolzano dove si trova ora ricoverato nel reparto di rianimazio­ne in gravissime condizioni. Stando alle prime ricostruzi­oni, il giovane era sprovvisto di pala e Arva.

Una giornata terribile, insomma, con ben tre slavine verificate­si una dopo l’altra. Il bollettino valanghe della Provincia, in effetti, riporta pericolo marcato, anche a causa della forte nevicata dei giorni scorsi. La neve fresca, dunque, non si è probabilme­nte saldata con quella già a terra e il rischio di distacchi è notevolmen­te aumentato nel giro di poche ore. Altro fattore determinan­te, il brusco innalzamen­to delle temperatur­e registrato­si proprio nella giornata di ieri. Circostanz­e che sconsiglie­rebbero di inoltrarsi al di là delle piste battute.

Anche per i prossimi giorni è previsto un elevato pericolo slavine su tutto il territorio provincial­e. Gli esperti parlano di «situazione delicata» e specifican­o che i distacchi possono avvenire a causa del manto debole e dell’esposizion­e al sole di alcune aree, con un pericolo via via più elevato con l’aumentare dell’altitudine.

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Tragedia A sinistra, Patrick Unterkirch­er, travolto dalla valanga. In basso, l’elicottero dell’Aiut Alpin intervenut­o
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