Calunniò l’amico, indagato per omicidio colposo
Disposta l’autopsia sul corpo di Simon Mat, 30 anni. Nei guai il conducente dell’auto
TRENTO Aveva tentato di scaricare la colpa sull’amico che aveva bevuto troppo. «Era lui alla guida» aveva detto l’uomo ai carabinieri della compagnia di Trento, intervenuti sul posto, dopo il terribile schianto alla Rocchetta. L’incidente era accaduto nella tarda serata del 19 novembre scorso. L’auto, una Renault Megane, che scendeva dalla val di Non, poco dopo la barriera della Rocchetta, si era schiantata contro una Fiat Cinquecento.
Forse la velocità, o una distrazione. Il conducente aveva perso il controllo e l’auto, come «impazzita», aveva invaso la corsia opposta. Un urto violento. Lui, giovane romeno, ma da anni residente in val di Rabbi, si era salvato, così anche l’amico che sedeva sul sedile posteriore, mentre Simon Mat, 30 anni, di Cles, padre di un bimbo piccolo, era stato sbalzato dall’auto. La corsa in ospedale, le lunghe settimane nel reparto di rianimazione dell’ospedale. Simon Mat ha lottato per due mesi, ma nei giorni scorsi si è arreso. Il suo cuore si è fermato per sempre. Un dolore profondo per la sua compagna e quel bimbo, ancora piccolo che non ha più il suo papà e dovrà crescere senza di lui.
Una tragedia immensa. E ora per quel dramma dovrà rispondere il giovane della val di Rabbi. La pm Maria Colpani ha infatti iscritto il suo nome nel registro degli indagati per omicibinieri dio colposo. Ma l’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Caimi, dovrà rispondere anche dell’accusa di calunnia. Subito dopo l’incidente, infatti, il giovane aveva accusato l’altro amico, indicandolo come conducente. Ma grazie a un lavoro delicato e complesso e un intreccio di intercettazioni telefoniche i cara- del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Trento sono riusciti a svelare la verità sul terribile incidente e su quell’incredibile bugia detta ai militari nel tentativo, forse, di scagionarsi. Intanto ieri la pm ha ordinato l’autopsia con la formula dell’accertamento tecnico irripetibile sul corpo di Simon Mat e ha nominato come consulente l’anatomopatologo dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Luca Morelli. La difesa ha facoltà di nominare un consulente di parte. Procura intende sciogliere qualsiasi dubbio sulla causa della morte che al momento resta riconducibile al grave incidente di novembre.