Comune, l’Upt rompe con il Cantiere Dellai sotto tiro: «È un traditore»
Documento durissimo del parlamentino: siamo di fronte a un’entità in netta antitesi con il partito Si punta a costituire un gruppo consiliare, ma oltre a Castelli e Panetta servirà un terzo componente
L’Upt cittadino «scarica» il Cantiere civico democratico. In un documento durissimo approvato dal parlamentino cittadino, l’Unione sancisce il «distacco netto» con il Ccd, prospettando la nascita di un proprio gruppo consiliare. Non solo: definisce «ridicolo e inutile» il rimpasto e accusa Dellai di tradimento.
TRENTO Il documento usa toni durissimi. Definisce «ridicolo e inutile il rimpastino di giunta» deciso dal sindaco del capoluogo Alessandro Andretta. Accusa il Cantiere civico democratico e Lorenzo Dellai di aver «tradito» le decisioni del partito. E sancisce senza giri di parole il «distacco netto» dell’Upt cittadino dal Cantiere.
A quindici giorni dal «giro» di deleghe e poltrone nell’esecutivo messo in atto dal primo cittadino per cercare di appianare le tensioni interne alla maggioranza di centrosinistra autonomista, il parlamentino comunale dell’Upt dà voce all’amarezza provocata dalle scelte di Andreatta (che ha escluso dai posti di potere Salvatore Panetta e Paolo Castelli). E prende ufficialmente le distanze dall’esperimento del Cantiere.
La presa di posizione è maturata mercoledì sera, nella riunione convocata da Carlo Filippi per affrontare la situazione del capoluogo a seguito del «rimpastino». Proprio il coordinatore cittadino, insieme al coordinatore organizzativo Roberto Sani, ha messo sul tavolo del parlamentino la delibera sulla separazione tra Upt e Ccd. Scatenando un dibattito aspro, con pareri contraddittori: alla fine, il documento ha incassato 13 voti a favore e 4 contrari (Nicola Ferrante, Sergio Cappelletti, Michela Bonafini e Giusi Depaoli). Assenti molti consiglieri comunali. «Non è possibile — ha fatto sapere Renato Tomasi — fissare la riunione sempre in concomitanza con le sedute del consiglio. Così può partecipare all’incontro solo chi non vuole votare in aula».
Un’unica paginetta. Ma densa di contenuti. Nel mirino, subito, il rimpastino, che «ha determinato — si legge — una staffetta Patt e uno svuotamento di deleghe politiche all’Upt-Ccd». Poi la prima bordata: «I passaggi politici che hanno caratterizzato i rapporti interni al centrosinistra autonomista e che hanno portato a questo ridicolo e inutile rimpastino confermano che la posizione del Ccd è in netta contrapposizione con l’orientamento dell’Upt uscito dal congresso di gennaio». I fatti, secondo il parlamentino cittadino, sono chiari. Si parte dal 4 luglio, quando «il partito inizia un percorso di confronto politico e affronta in maggioranza i problemi» del governo cittadino. Il 21 luglio, quindi, il parlamentino cittadino sancisce «la discontinuità rispetto al passato», mentre il primo agosto il parlamentino dei territori delega Tiziano Mellarini a «governare i rapporti con il primo cittadino». Mellarini, da parte sua, chiede l’azzeramento della giunta, mentre Ccd e Lorenzo Dellai, prosegue il documento, «tradiscono la delibera del primo agosto diffondendo il loro pensiero: i nostri uomini non si toccano», festeggiando poi il risultato.
Di qui, il «muro» dell’Upt. Messo nero su bianco in quattro punti chiari. Primo: il Ccd «è oggi entità in netta antitesi con l’indirizzo del partito». Secondo: l’Upt sancisce il «distacco netto dal Ccd non potendolo più considerare un proprio esperimento elettorale». Terzo: l’Upt «stabilisce di costituire in Comune il proprio gruppo consiliare chiedendo ai consiglieri che si riconoscono nella linea e negli organi democraticamente eletti di confluirvi». Quarto: «Il gruppo confermi il sostegno al centrosinistra autonomista».
Difficile, ora, capire quale sarà l’evoluzione. Di sicuro, a lasciare il Ccd per l’Upt saranno Panetta e Castelli. Ma per costituire un gruppo servono tre consiglieri. Quindi non è escluso che, almeno in un primo momento, i due confluiscano nel gruppo misto. «Chi è tesserato upt, se vuole dare valore alla sua tessera, entri nel nuovo gruppo» avverte Roberto Sani. Ma Renato Tomasi ha già risposto picche, Biasioli e Chiara Maule sono in giunta e Massimo Ducati ora è consigliere delegato e soprattutto capogruppo Ccd.
E il documento del parlamentino cittadino non aiuterà di certo a rasserenare il clima all’interno dell’Unione, viste le accuse lanciate non solo ai consiglieri, ma anche a Lorenzo Dellai.
L’affondo Il Ccd e Lorenzo Dellai hanno tradito la linea Al sindaco Questo rimpastino di giunta è stato ridicolo e inutile