Vino: bene i rossi, soffrono i bianchi
Analisi della Fondazione Mach. Il raccolto sale del 15%. Bertagnoli: «Marchio biologico nel 2016»
TRENTO Sarà un’annata positiva per i vini rossi, mentre quelli bianchi pagheranno un po’ per le alte temperature di luglio. Nel complesso, però, la vendemmia del 2015 sarà migliore, in termini qualitativi e quantitativi, rispetto all’anno scorso, con un aumento del raccolto previsto intorno al 15%. Questo il quadro tracciato dagli esperti della Fondazione Mach che come ogni anno si sono riuniti con i produttori a San Michele all’Adige per fare il punto sui grappoli trentini.
Il dato certo è che l’annata di quest’anno supererà quella del 2014, messa a dura prova dal freddo, dalla pioggia e dalla ridotta luminosità. Le migliori condizioni atmosferiche del 2015 dovrebbero portare, secondo la fondazione, a raccogliere 1,2 milioni di quintali di uva in tutto il Trentino, tra il 10 e il 15% in più rispetto al 2014. Dato leggermente inferiore alla vendemmia del 2013.
Oltre alla quantità è già possibile dire qualcosa sulla qualità. Con un distinguo. «Le alte temperature di luglio e dei primi giorni di agosto hanno avvantaggiato i vini rossi — spiega il presidente della sezione trentina dell’Associazione enologi italiani, Fabio Toscana — che quest’anno presentano una bella maturazione e un buon accumulo di zuccheri». Meno positiva la situazione dei bianchi. Nonostante siano migliori rispetto al 2014, hanno sofferto proprio le condizioni che hanno favorito i rossi. «Le alte temperature, le scarse precipitazioni e la bassa escursione termica hanno portato le piante a consumare molto acido malico — spiega Toscana — Ciò significa che avremo un’uva matura, ma con una minore freschezza».
«La bontà di un vino dipende dall’equilibrio tra la parte acida e quella dolce dell’uva — aggiunge Luciano Groff, esperto della fondazione — Una minore acidità si traduce in minore freschezza e minore aromaticità». È per questo che alcuni produttori hanno iniziato in anticipo la vendemmia, partendo con le basi spumante. «Così facendo — spiega Groff — si perde un po’ di zuccheri, ovvero di maturazione, ma dall’altra si guadagna in termini di acidità, che non viene consumata». Lo sa bene il vicepresidente delle Cantine Ferrari, Marcello Lunelli: «Anche quest’anno sarà una sfida. Le alte temperature ci fanno capire ancora di più che bisogna puntare sulla montagna, o comunque su zone con una più alta escursione termica».
Il presidente del Consorzio vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, ha sottolineato invece l’importanza della sostenibilità: «Vogliamo aderire al sistema di qualità nazionale di produzione integrata, ottenendone il marchio nel 2016. L’obiettivo finale è fare del Trentino un’isola biologica per essere riconoscibili in tutto il mondo». Forse sarà proprio Bertagnoli l’uomo capace di creare quella maggiore sinergia tra i diversi soggetti del settore auspicata da Toscana.
Nella sede della Fondazione Mach a San Michele all’Adige si è svolto l’incontro tra esperti di agraria e gli operatori del vino
«Un’annata positiva per i rossi, mentre i bianchi pagheranno un po’ per il caldo di luglio»: questa l’analisi sulla vendemmia 2015
«Marchio biologico nel 2016: è l’obiettivo indicato da Alessandro Bertagnoli, guida del Consorzio vini