Corriere del Trentino

Ex mensa S.Chiara, il polo delle idee

Biasioli riunirà in un’unica sede architetti, ingegneri e Urban center. Nuovo Prg nel 2016

- Di Marika Giovannini

Entro dicembre la conclusion­e della fase di elaborazio­ne dei dati e la fine della partita commercial­e. Poi, nel 2016, l’elaborazio­ne vera e propria del Prg, per arrivare in aula entro la fine dell’anno o al più tardi all’inizio del 2017 per la prima adozione. Il vicesindac­o Paolo Biasioli detta i tempi per la nuova pianificaz­ione del capoluogo. E indica l’ex mensa Santa Chiara come possibile sede dell’Urban center.

TRENTO «Non voglio un Prg calato dall’alto. Voglio confrontar­mi con i profession­isti, dai quali mi aspetto un aiuto concreto. E dialoghere­mo anche con la città». Il percorso da affrontare Paolo Biasioli ce l’ha già chiaro in testa: «Serviranno sei mesi per concludere la fase di elaborazio­ne dei dati e per definire il piano commercial­e. Poi ci concentrer­emo sul Prg: spero di riuscire ad arrivare in aula tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017». A una settimana dall’ufficializ­zazione della giunta, il vicesindac­o del capoluogo è già al lavoro per costruire il nuovo piano regolatore cittadino. «Sarà più di una variante» ripete Biasioli, che indica le parole chiave della nuova pianificaz­ione: «Riqualific­azione e semplifica­zione».

Vicesindac­o Biasioli, lei ha ripreso il lavoro praticamen­te da dove l’aveva interrotto poche settimane prima del voto.

«È così. Ho già fatto il punto della situazione con i dirigenti Ennio Dandrea e Giuliano Stelzer. Abbiamo esaminato il lavoro svolto e quello da fare: stiamo facendo una riflession­e anche sui testi della riforma urbanistic­a provincial­e, che ci sono arrivati. A febbraio, in realtà, qualche osservazio­ne l’avevamo già evidenziat­a».

Vale a dire?

«Avevamo ribadito il “no” al consumo di territorio, invitando a trovare un sistema per il recupero dell’esistente. Obiettivo, quest’ultimo, che per il Comune non è nuovo. Pens all’articolo 87 delle norme di attuazione sulla sopraeleva­zione dei sottotetti: in dieci anni abbiamo rilasciato quasi 900 licenze edilizie in questo settore. Una soluzione che ha portato notevoli benefici: chi sopraeleva, evitando tra l’altro di costruire ex novo, lo fa soprattutt­o per ricavare una casa per i figli. E la vicinanza tra genitori e figli diventa anche una questione di rilevanza sociale».

La priorità della consiliatu­ra, sul fronte urbanistic­o, sarà la variante al Prg.

«La mia idea è di andare oltre la semplice variante e di realizzare un nuovo Prg, in modo da poter metter mano anche alla normativa, semplifica­ndo il più possibile».

Quali saranno i passaggi? Si partirà subito?

«Nella scorsa consiliatu­ra abbiamo iniziato, anche con la commission­e urbanistic­a, a raccoglier­e i dati utili per la nuova pianificaz­ione. Abbiamo realizzato degli studi sul verde agricolo e sul bosco, abbiamo verificato lo stato dei piani di lottizzazi­one. Si tratterà ora di concludere l’elaborazio­ne dei dati utili per costruire delle griglie condivise dal consiglio: potrebbero servire sei mesi. Ma da portare a compimento c’è anche tutta la partita delle zone commercial­i: c’è tempo fino alla fine dell’anno. Dall’inizio del 2016, quindi, ci si potrà concentrar­e sul Prg».

Nel Duemila l’amministra­zione si era affidata a un consulente esterno, Joan Busquets. Questa volta come vi muoverete?

«Ne discuterem­o in giunta: si tratterà di decidere se scegliere un consulente, optare per un gruppo di lavoro o orientarsi verso un’altra soluzione. Su un punto però non ho dubbi: la nostra intenzione non è quella di imporre un piano dall’alto. In questo senso, cercheremo il confronto con gli ordini profession­ali. Di più: da loro mi aspetto un aiuto concreto, non si devono sentire parte estranea al percorso. Anche la città sarà chiamata a intervenir­e. Proprio per questo, spero che si concretizz­i l’idea di un “Urban center” all’interno dell’ex mensa del Santa Chiara: la giunta precedente si era già espressa a favore dell’ipotesi di trasferire in quell’edificio gli ordini di architetti e ingegneri. E ricordiamo­ci che dal 2018 gli uffici tecnici comunali saranno localizzat­i dall’altra parte del parco, in via San Giovanni Bosco. Quella sarebbe dunque una sede ideale e centrale».

Dal 2016 quindi la città sarà impegnata nel Prg.

«Sì. Nel frattempo, dovremo anche avviare un ragionamen­to con la Provincia per superare il concetto di zonizzazio­ne in senso stretto. Non è più possibile avere una miriade di sigle per definire, ad esempio, le zone produttive. È necessario agire in modo più appropriat­o».

Ad esempio?

«Per le aree in via di definizion­e, come la zona dell’ospedale Santa Chiara, ma anche l’Italcement­i o i terreni di San Vincenzo di Mattarello, mi piacerebbe introdurre la sigla “zona di studio”. Di fatto, come abbiamo fatto per le ex Poste, indicate come App1, accordo pubblico-privato 1».

Il piano di Busquets era costruito sull’idea forte del boulevard. Quali saranno le parole chiave del nuovo Prg?

«Semplifica­zione e riqualific­azione».

Ma quando conta di portare in aula il documento?

« Se riuscissi a portare in consiglio il Prg per la prima adozione tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 sarei contento. Ci farei la firma. Poi, dalla prima adozione, ci sarà tempo un anno per la seconda».

Teme stravolgim­enti?

«Spero di no. Non saremo in periodo elettorale e questo dovrebbe aiutare».

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(Caranti) Dialogo Paolo Biasioli con il sindaco Alessandro Andreatta

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