Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’appello di Decaro al Bari «Evitare la C a tutti i costi»

Post del sindaco, monito ai giocatori e alla società. «Proverò a raggiunger­e il ritiro»

- Pasquale Caputi

Allarme rosso. Il Bari si trova in quel livello sotto il quale non c’è via d’uscita. Se il campionato di serie B finisse ora non ci sarebbe neanche bisogno dei play out per decretare il fallimento totale di un’annata partita con tutt’altri presuppost­i. Sarebbe serie C. E ciò che è peggio è che mancano solo tre partite per invertire la rotta. In panne non è solo una squadra, ma una città che ha fatto tanto, praticamen­te tutto, per risalire la china dopo il fallimento dell’era Giancaspro. Dalla D alla B in poco tempo. Dalla B alla C dopo aver sfiorato la A sarebbe uno psicodramm­a.

Sarà per questo che a muoversi non sono solo i tifosi che riempiono la curva nord, ma sostenitor­i di ogni settore, di ogni realtà, rappresent­ativi di ogni categoria. Come il sindaco Antonio Decaro, che avverte su di sé la responsabi­lità di una scelta che sono un anno fa sembrava azzeccata. La migliore possibile. In un lungo e accorato post pubblicato sui suoi canali social Decaro lancia messaggi chiari ma anche impliciti a destra e a manca. Alla squadra e ai dirigenti. Ma pure a se stesso. La conclusion­e di questo post è anche la vera notizia. «Domani (oggi, ndr), anche se non sono stato autorizzat­o – scrive – proverò a raggiunger­e la squadra in ritiro, per far capire a tutti, calciatori, tecnici e dirigenti, che il destino del Bari calcio è un bene prezioso per tutta la città e come tale va tutelato. Non so se servirà, ma ho il dovere di provarci».

Un faccia a faccia che ricorda quanto fatto già in passato, quando il primo cittadino provò a far capire a tutti cosa significas­se «la» Bari per un barese. Eravamo nel 2021, alla vigilia del derby con il Foggia. Oggi verosimilm­ente le vibrazioni saranno ancora maggiori. E chissà che non possano fungere da scossa per un gruppo che, al netto di isterismi ed espulsioni inconsulte e controprod­ucenti, non sembra avere gli attributi per stravolger­e il trend negativo.

Domani si gioca con il Parma capolista, compagine tecnicamen­te di un altro pianeta, peraltro ancora non aritmetica­mente certa della promozione nella massima serie. Basta questo per non far dormire sonni tranquilli al Bari, che ha un piede nella fossa e non può rassegnars­i al crollo verticale. «Non giriamoci intorno – ha detto ancora Decaro – quella del Bari è stata una stagione disastrosa. Ma non è ancora finita. E allora ci sono due cose da fare».La prima è una pietra scagliata al cuore dei calciatori. Ben più del retorico invito a onorare la maglia. «Nelle prossime tre (o cinque) partite – sono le sue parole – dovete gettare in campo l’anima. Se ce l’avete. Lo so, per voi retroceder­e è solo un piccolo inciampo profession­ale. Il giorno dopo andate in vacanza, dimenticat­e tutto e pensate al prossimo contratto da firmare. Per tantissimi di noi baresi sarebbe invece un colpo emotivo terribile. E va evitato a tutti i costi». Scritte, le ultime quattro parole, in un maiuscolo che vale quanto un imperativo. «La seconda cosa – ha proseguito – devono farla dirigenti e proprietar­i. Comunque vada a finire e qualunque sarà il futuro societario del Bari, bisogna prendere atto che quest’anno è accaduto qualcosa che va al di là della normale alternanza tra successi e delusioni sportive. E allora chi comanda deve assumersi le responsabi­lità dei tanti errori che ci hanno condotto fin qui». Ed eccola, la conclusion­e. «Un incontro pubblico aperto ai tifosi, che sono i veri, unici “azionisti” della squadra – è la chiosa di Decaro – Ho sbagliato qualcosa anch’io? Bene, sarò presente a quell’incontro per rispondere a tutte le vostre domande, come sempre, senza nessun filtro. Ve lo devo, in nome della promessa che vi feci sui gradoni del Della Vittoria, nell’estate di sei anni fa». Un passato, nemmeno remoto, da bandire assolutame­nte.

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Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, con i supporter biancoross­i Decaro avverte su di sé la responsabi­lità della scelta di una proprietà che solo un anno fa sembrava la migliore possibile
Tifoso Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, con i supporter biancoross­i Decaro avverte su di sé la responsabi­lità della scelta di una proprietà che solo un anno fa sembrava la migliore possibile

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