Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pesava cento chili A 56 anni Mariella corre per le donne

La maratoneta barlettana domenica farà da bandiera ai diritti delle donne

- Di Pasquale Caputi

Pesava cento chili. Poi ha deciso di mettersi a correre, Mariella Dileo. Di fare maratone, per la precisione. Ne ha disputate oltre cento, tanto da diventare un esempio nell’atletica e una bandiera dei diritti delle donne. Domenica sarà lei la promotrice di The women in run con sue 22 colleghe.

BARLETTA No alla violenza sulle donne. Nel giorno in cui si celebra la necessità e la volontà di estirpare una piaga che l’emergenza Covid e il lockdown hanno anche allargato, lo sport dice la sua. E lo fa anche di corsa, con esempi chiari, con la voglia di gridare al mondo che la donna è una straordina­ria metà del cuore. Da rispettare e amare.

Mariella Dileo è una di quelle che ci mette la faccia e la voce. Barlettana, 56 anni, è una maratoneta. Una di quelle che, con ogni temperatur­a e nonostante ogni tipo di avversità, infila le scarpette e accarezza la strada, una falcata dopo l’altra. Ha cominciato a correre all’età di 40 anni, pesava cento chili e non sapeva quasi cosa fosse il podismo. Oggi non smette di praticare sport neanche per un giorno. E domenica, persino domenica, in occasione della Women in Run, corsa giunta alla decima edizione, scenderà in strada per lanciare un messaggio. «Noi donne – racconta – abbiamo dignità, non ci fermiamo mai, siamo toste e forti. E lo sport rappresent­a uno degli strumenti per esprimere più compiutame­nte noi stesse. Solo affermando la nostra identità, anche di sportive, diventa più facile dire no a ogni forma di violenza e sopruso».

La Women in Run si svolgerà in modalità virtuale. Il divieto di organizzar­e attività sportive resta chiarament­e in piedi, nonostante la finalità benefica che contraddis­tingue l’iniziativa. Chi si iscrive riceve il kit gara, con tanto di medaglia. Un modo come un altro per sposare la lotta contro l’arroganza misogina. Tutto il ricavato, non a caso, sarà devoluto ai progetti di WeWorld Onlus e del Centro

Donna di Cesena (che avrebbe ospitato la corsa) e Cesenatico.

Mariella, però, è andata anche oltre. «Abbiamo formato un gruppo di 22 donne – prosegue – ci daremo appuntamen­to in piazza a Barletta domenica mattina, rispettand­o il distanziam­ento sociale e tutte le prescrizio­ni contro il Covid. Ci saluteremo e ognuna di noi farà la sua corsa, in modo individual­e, cercando di dare completame­nte se stessa, in nome di un principio e di una battaglia. Ci ritroverem­o alla fine e distribuir­ò a tutte i kit e le medaglie che l’organizzaz­ione mi ha inviato». Un modo per affermare il principio che le battaglie si affrontano, prima di essere vinte, e che lo sport, tutelando gli atleti, può raccontare anche

In posa

La maratoneta Mariella Di Leo durante la sua ultima partecipaz­ione alla maratona di New York e, in alto a destra, allo stadio dei Marmi, a Roma, dove una scritta cubitale ricorda il suo celebre concittadi­no Pietro Mennea, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca nei 200 metri e recordman mondiale sulla stessa distanza per 17 anni in questo periodo storie esemplari. «Nel mio percorso di vita e di atleta – conclude Mariella Dileo – mi è capitato tante volte di entrare in contatto con donne vittime di violenza. Spesso questo è capitato a due passi da me. Il consiglio che ho sempre dato è stato quello di alzare la testa e di rispondere con i fatti. Noi donne sappiamo cosa sia una battaglia. E noi donne sportive lo sappiamo anche di più. Ecco, credo che sarebbe stato bello se la voce delle atlete si fosse levata in modo più forte. Invece siamo in poche. E in poche città».

Parole di orgoglio di una che ha imparato a non mollare, di una donna normale diventata iron woman. Si pensi a quanto fece nel 2019. Coinvolse 100 donne, tra i 30 e i 70 anni, nella “Cento chilometri del Passatore”, la più nota classica italiano di gran fondo. Atlete provenient­i da ogni zona dello stivale, accomunant­e da un solo desiderio: affermare che volere è potere, che se un’impresa è faticosa, ancora più bello è portarla a termine. Anche in “rosa”. Sarà per questo che oggi, dopo oltre cento maratone e molto al di sotto dei suoi “ex” cento chili, Mariella corre contro la violenza. Women in Run, senza paura. E tanta grinta da vendere.

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