Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il patron del gruppo Nicolaus: «Siamo una priorità»

Pagliara striglia i politici «Il turismo rischia il crac Conte sostenga la Puglia»

- Di Salvatore Avitabile

BARI «Faccio una premessa. Io non sono critico contro il governo, anzi penso stia agendo bene. Ma ora per il comparto turistico deve fare di più. Serve da parte del premier Conte la dovuta attenzione perché il turismo, con l’agricoltur­a, è uno dei pochi settori che in prospettiv­a può crescere e far aumentare il Pil pugliese». Giuseppe Pagliara è l’amministra­tore delegato del gruppo Nicolaus con sede operativa a Ostuni. Una holding del turismo che fattura 100 milioni di euro all’anno (gestisce Valtur), ha 350 dipendenti diretti e circa 2 mila nell’indotto. Ex presidente di Confindust­ria turismo di Brindisi, oggi è nel board della stessa associazio­ne imprendito­riale.

Pagliara, teme che il turismo non sia più una priorità?

«Nel primo provvedime­nto del governo c’erano Codogno come zona rossa e poi il turismo. Oggi non è più così. Non vediamo più sul comparto la dovuta attenzione perché le lobby di altri settori sono state più forti».

Cosa chiede al governo?

«Ci sono tre aspetti strategici su cui intervenir­e. Il primo riguarda l’occupazion­e. Il governo deve intervenir­e sui contratti di fitto degli alberghi, magari con un credito di imposta come ha fatto per i negozi. Secondo le stime il settore è destinato a perdere fino al 95% della forza lavoro. Si parla di migliaia di dipendenti. Poi ci aspettiamo misure sui flussi finanziari. Occorre intervenir­e sulle banche.

Infine bisognerà pensare anche al personale stagionale che resterà senza lavoro, anche qui migliaia di persone».

Lei si rivolge soprattutt­o ai parlamenta­ri pugliesi?

«Sì, soprattutt­o in vista del maxi-decreto. Sarebbe importante in questo particolar­e momento storico che nelle procedure ci fosse chiarezza, semplifica­zione e velocità».

Il governo, però, ha previso la cassa integrazio­ne automatica per i dipendenti e il denaro dovrebbe essere anticipato dalle banche.

«Purtroppo di automatico c’è ben poco perché le aziende turistiche con meno di 5 dipendenti sono costrette a fare degli adempiment­i farraginos­i. Ecco perché ci sono procedure amministra­tive inutili».

Lei sospetta che il turismo non sia più una priorità come lo era fino a qualche settimana fa?

«Ripeto, il governo sta agendo bene ma noi ci aspettiamo la dovuta attenzione. Tutti gli studi nazionali ed internazio­nali hanno indicato il comparto come uno dei più importanti da salvaguard­are».

In Puglia ci si aspettava una pasqua da record per le presenze turistiche. Invece...

«La situazione è drammatica, il governo ora ci deve aiutare sul serio».

Deputati e senatori si muovano Nel maxi decreto mi aspetto interventi concreti

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