Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Smart e ricerca, all’Università l’era di Limone

Il primo novembre l’insediamen­to del neo rettore Leccese, 45 anni, è il più giovane d’Italia Hanno colpito la sua visione multitaski­ng di una gestione che si annuncia avvincente

- Luca Pernice

Come in diversi altri atenei pugliesi e del resto d’Italia, anche in quello di Foggia l’1 novembre avverrà il cambio della guardia tra Maurizio Ricci (2013-2019) e Pierpaolo Limone (2019-2025). Un cambio della guardia molto significat­ivo, perché l’Università di Foggia è attesa da sfide programmat­iche e scientific­he davvero molto entusiasma­nti ma anche dallo spettro di un lungo processo (per la cosiddetta inchiesta Dare, condotta dalla Procura di Foggia) che si annuncia duro e che potrebbe coinvolger­e ben 17 accademici (21 in tutto gli indagati a vario titolo, prosciolti l’attuale rettore e prorettore, coinvolti per truffa e distrazion­e di fondi ministeria­li molti docenti del dipartimen­to di Scienze agrarie).

«Ci approssimi­amo a questa scadenza con grande serenità – sostiene Agostino Sevi, direttore del dipartimen­to di Scienze agrarie e domani nuovo prorettore vicario, anche lui tra gli indagati – convinti che dimostrere­mo la nostra completa estraneità ai fatti che ci vengono contestati, ma soprattutt­o convinti che emergerà ancora una volta la ragionevol­ezza di chi capirà, attraverso le carte e le nostre spiegazion­i, che il Dare e l’Università di Foggia ha reso un servizio alla collettivi­tà e non distratto dei fondi. Siamo molto fiduciosi che questa coincidenz­a, dell’inizio del nuovo mandato rettorale e dell’eventuale inizio di un processo, non scalfirà in alcun modo la spinta propulsiva delle idee che abbiamo in animo di mettere in atto». Il neo rettore Pierpaolo Limone, eletto lo scorso 2 luglio con 11 voti di vantaggio sul suo avversario Lorenzo Lo Muzio, sarà il rettore più giovane d’Italia. Hanno colpito la sua visione smart dell’università come mondo agile, snello, versatile, la sua impostazio­ne multitaski­ng di una gestione che si annuncia molto avvincente e che soprattutt­o avrà il vantaggio – e che vantaggio – di poter usufruire di un bilancio davvero significat­ivo (in positivo per oltre 3,5 milioni di euro), di una compressio­ne delle spese importante (sceso a uno storico 70% il costo del personale dell’ateneo, non era mai successo prima), e di una qualità didattica davvero ragguardev­ole: tutti traguardi che Maurizio Ricci lascerà in dote a Pierpaolo Limone, con la certezza che la sua sostanzial­e mancanza di esperienza gestionale – Limone ha solo 45 anni, da poco più di anno dirige il dipartimen­to di Studi umanistici – sarà compensata dall’esperienza e dalla sagacia del suo prorettore Agostino Sevi. «Il mio sarà un compito defilato, non certo di occupazion­e degli spazi vitali dell’ateneo», conclude Sevi.

Il prorettore Agostino Sevi:

«Il mio sarà un compito defilato, non occuperò gli spazi vitali»

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