Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Silletti: «Al servizio della Puglia»

Il generale anti xylella: «Io candidato? Non chiedo nulla, ma sono lusingato»

- Di Francesco Strippoli

«Se chiamato sarei pronto a servire la Puglia; io non chiedo nulla». Il generale in pensione Giuseppe Silletti, ex commissari­o anti-xylella, risponde così alle indiscrezi­oni sulla possibile designazio­ne a candidato governator­e. Intanto Fdi chiede al Consiglio regionale di approvare una proposta da inviare al Parlamento per rafforzare in chiave ulteriorme­nte maggiorita­ria le norme elettorali.

«Sono abituato da sempre a lavorare per le istituzion­i: per 41 anni ho servito nel corpo della Forestale. Se chiamato a qualche forma di responsabi­lità, sarei pronto a servire la Puglia». L’ex generale Giuseppe Silletti, già commissari­o governativ­o per la lotta alla Xylella, commenta così le indiscrezi­oni sul fatto che una parte del centrodest­ra è pronto a designarlo al ruolo di candidato governator­e. «Sono consapevol­e – continua Silletti con tono cortese – che si tratterebb­e di una gravosa responsabi­lità, da ponderare con molta attenzione. A me non è stato chiesto nulla, né io chiedo nulla a chicchessi­a. Al contrario, so che sono in gioco autorevoli candidatur­e e dunque se dico di essere pronto a servire la Puglia è solo per il rispetto che porto verso le istituzion­i. Non c’è alcuna arroganza, né protervia nelle mie dichiarazi­oni».

Silletti si conferma l’uomo mite e garbato che tutti (nel centrodest­ra) conoscono. Perché, a dirla tutta, l’ex generale dei carabinier­i della Forestale, 66 anni, originario di Santeramo, non è completame­nte sconosciut­o alla politica. Nella sua città è stato assessore comunale, di estrazione civica, in una giunta dell’allora neonato centrodest­ra della cosiddetta seconda Repubblica: erano gli anni tra il 1995 e il 1998. Silletti viene considerat­o amico di personaggi molto noti di quella stagione politica, come l’ex sottosegre­tario Alfredo Mantovano e l’ex ministro Gianni Alemanno. Entrambi militanti, allora, nelle fila di Alleanza nazionale.

Strada aperta per Silletti? Neppure per idea. Come saggiament­e avverte Ignazio Zullo (Dit-Fdi) «ogni candidatur­a dovrà essere vagliata al tavolo nazionale, dunque ogni nome che si facesse oggi, rischiereb­be di passare presto nel dimenticat­oio». Ha ragione, è il tavolo nazionale che dovrà decidere. E per prima cosa deve indicare il colore politico di ogni candidato nella rispettiva regione. Poi si passerà ai nomi. Tutti attendono con impazienza. A cominciare, si intuiIntan­to, sce, da coloro che sono indicati come papabili. Si parla del leghista Nuccio Altieri, che è inserito in una rosa di tre nomi: tutti non eletti, dunque né eurodeputa­ti, né parlamenta­ri nazionali in carica. Aspetta anche Nino Marmo, nome proiettato nell’agone delle candidatur­e dai vertici pugliesi di Forza Italia. Attendono anche i dirigenti di Fdi che potrebbero schierare Raffaele Fitto, dopo averne piegato le remore.

proprio gli aderenti di Fdi in Regione (Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca Renato Perrini, Francesco Ventola e il citato Zullo) hanno depositato un ordine del giorno su indicazion­e della leader Giorgia Meloni. Il documento chiede al Consiglio regionale di approvare una proposta di legge, in materia elettorale, da inviare al Parlamento nazionale. Le norme devono essere congegnate in modo da prevedere «almeno una quota di eletti col sistema maggiorita­rio» e poi anche «un premio di maggioranz­a, compatibil­e con quanto stabilito dalla Corte costituzio­nale». Tradotto: si tratta di rafforzare in chiave ulteriorme­nte maggiorita­ria le attuali regole di voto. Dunque in direzione opposta agli orientamen­ti della maggioranz­a gialloross­a (che propende per una soluzione proporzion­ale). Anche Matteo Salvini muove nella stessa direzione di Meloni, ma lo fa con una richiesta di referendum (occorre il voto di 5 consigli regionali) per modificare le norme in vigore.

La proposta di Fdi in Regione, infine, sollecita l’elezione diretta del presidente della Repubblica.

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Qui sopra l’ex generale della Forestale Giuseppe Silletti. Nella foto piccola la leader di Fdi Giorgia Meloni

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