Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Chiesa di Santa Maria di Devia, la testimonianza di un’antica civiltà
Nel territorio di San Nicandro Garganico sorge questo gioiello del romanico pugliese
Su Monte d’Elio sorgeva nel Medio Evo la città di Devia. Dell’antico centro, nato come colonia slava, si conservano oggi ruderi di abitazioni e tracce delle fortificazioni realizzate dai Bizantini nel XI secolo. Ma la testimonianza più significativa è costituita dai resti della chiesa di Santa Maria, decorata all’interno da uno splendido ciclo di affreschi datati tra il XII e il XIII secolo. La chiesa è un gioiello del romanico pugliese, in cui si custodiscono cicli di affreschi dal gusto bizantineggiante, datati tra i secc. XII e XIV. Si trova nel territorio di San Nicandro Garganico. È a pianta basilicale, a tre navate absidate. Nel 1969 furono decisi i restauri, che hanno consentito il recupero dell’edificio e del ciclo di affreschi conservato all’interno. L’esterno si presenta con linee semplici: la facciata è a salienti e termina in alto con un campaniletto a vela aggiunto più tardi. Le tre navate interne sono divise tra loro mediante colonne circolari prive di basi e terminanti con capitelli cubici. ll ciclo di affreschi conservato all’interno della chiesa è databile dal XII-XIII secolo al XIV-XV secolo. Nel catino absidale destro è un busto del Cristo Pantocrator con tunica rosa e mantello verde/blu. La parete della navata destra inizia, dal presbiterio, con una teoria di sei Santi a figura intera inseriti entro arcatelle che poggiano su colonnine. Oltre la porta laterale di accesso, si stanziano gli ultimi due pannelli, raffiguranti quattro santi Vescovi benedicenti con pastorale ed un Sant’Ippolito a cavallo. La navata sinistra ospita una Madonna in trono con Bambino e Santi (è iconograficamente riconoscibile solo Giovanni Battista, ci sono poi un santo pellegrino, un santo monaco, ed un altro molto rovinato) ed una Annunciazione (visibile solo parzialmente). La conca absidale centrale ospita una Deesis di messaggio probabilmente escatologico. Ai lati del Cristo ci sono la Vergine e San Giovanni Battista. Sulla parte inferiore sono richiamati i «sette suoni di tromba» dell’Apocalisse.
LA STRUTTURA OSPITA AFFRESCHI DI NOTEVOLISSIMO PREGIO, DATATI TRA IL XII ED
IL XIII SECOLO