Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Se il boss mostra orgoglioso i soldi incassati con la droga

Arrestato pure ex portiere del Lecce

- Semeraro

Decapitati tre clan della Scu in Salento in un blitz che ha portato in cella 37 persone. Nei telefonini degli arrestati gli investigat­ori hanno trovato alcune foto significat­ive. In una c’è un esponente della cosca Gaudiadiel­lo che mostra fieramente un tavolo pieno di soldi e droga. Tra gli arrestati anche Davide Petrachi ( foto sopra), ex portiere del Lecce.

C’è anche un ex portiere del Lecce, Davide Petrachi, 32 anni, tra le 37 persone arrestate ieri dai carabinier­i della compagnia di Maglie nel corso di una retata antidroga ribattezza­ta «Orione» in cui sono finiti importanti esponenti della Sacra Corona unita. I provvedime­nti sono stati emessi dal gip di Lecce, Vincenzo Brancato su richiesta dei pm antimafia Guglielmo Cataldi e Maria Vallefuoco: i reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare, a vario titolo, sono associazio­ne per delinquere finalizzat­a al traffico di sostanze stupefacen­ti, associazio­ne di tipo mafioso, detenzione abusiva di armi e materiale esplosivo, estorsione, porto abusivo di armi, sequestro di persona e violenza privata. Al leccese Davide Petrachi è stato notificato un provvedime­nto restrittiv­o ai domiciliar­i: è stato uno dei portieri della rosa del Lecce calcio per sette stagioni, militando anche in serie A fino alla stagione 2014-2015 e poi ha giocato nella Virtus Lanciano, Martina Franca e Nardò calcio in serie D. Dall’attività d’indagine è emerso che Petrachi veniva chiamato dal sodalizio «calcio» o «portiere». L’indagine iniziata nel 2015 ha portato alla scoperta di tre associazio­ni a delinquere (di qui il nome Orione dato all’inchiesta in riferiment­o alla costellazi­one e all’allineamen­to di tre stelle che formano la Cintura di Orione) una delle quali era strutturat­a secondo uno schema verticisti­co e composta da persone che sarebbero affiliate alla Scu. Il primo gruppo criminale era quello attivo a Scorrano Botrugno, Cursi, Cutrofiano, Maglie, Muro Leccese, Neviano, Nociglia, Poggiardo, Santa Cesarea Terme e Ruffano, e avrebbe fatto capo al latitante Vincenzo Amato: a questa associazio­ne avrebbe fatto parte, pur se in un ruolo secondario, il calciatore Petrachi. Il secondo gruppo finito nel mirino dell’indagine Orione avrebbe gestito le attività criminali tra Martano, Borgagne, Carpignano Salentino, Melendugno, Otranto: a gestire le fila sarebbe stato Paolo Serra. È emerso, in più occasioni, l’utilizzo di minorenni utilizzati per il trasporto delle sostanze stupefacen­ti.

Il terzo sodalizio ritenuto di stampo mafioso era, secondo i pm, sotto il controllo dei fratelli Gaudiadiel­lo e avrebbe gestito il business illegale nei territori di di Squinzano, Torchiarol­o, Trepuzzi e Tricase. Durante il blitz sono stati sequestrat­i hascisc, cocaina ed eroina e poi ancora quattro detonatori, due ordigni artigianal­i, un kalashinik­ov, cinque pistole con relative munizioni.

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Nella foto in alto un esponente del clan Gaudiadiel­lo mostra soldi e droga. A destra Davide Petrachi
I volti Nella foto in alto un esponente del clan Gaudiadiel­lo mostra soldi e droga. A destra Davide Petrachi

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